Whisky americano di segale

Arca del Gusto
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Il whisky di segale era un elemento base della cucina americana che scomparve quasi completamente nel tempo. Il processo ebbe inizio quando con il proibizionismo si persero campi di segale. In seguito, fu a causa dell’aumento degli alcolici importati che questa bevanda scomparve. Quando il governo federale impose una tassa sui liquori distillati nel 1790, i cittadini americani si indignarono per la scomparsa dell’amato whisky di segale, arrivando fino ad intraprendere la cosiddetta ‘ribellione del whisky’ del 1794. Il presidente George Washington radunò parte dell’esercito per porre fine alla ribellione. Un aspetto interessante è che George Washington mantenne un alambicco presso la sua tenuta di Mount Vernon per produrre proprio il whiskey di segale. A quei tempi la segale era il cereale più diffuso nella zona orientale degli Stati Uniti per produrre il whisky. Quando entrò in vigore il proibizionismo nel 1919, i distillatori negli stati del sud impararono a preparare il bourbon con il mais. Il numero dei campi di segale in America scese e, presto, il whisky di segale fu relegato alla storia. Oggi è presente un ritorno di piccoli produttori di whisky di segale che utilizzano metodi tradizionali di distillazione, ma molti continuano ad affidarsi a chicchi di segale importati o a varietà geneticamente modificate a causa della mancata disponibilità di segale locale coltivata in America. Il whisky di segale deve contenere per legge almeno il 51% di questo cereale, ma non esistono regole riguardanti l’origine o la varietà. Un piccolo ma crescente numero di produttori americani aderisce al metodo tradizionale di far invecchiare la segale in un barile di quercia non affumicato, utilizzando unicamente varietà di segale coltivate in America. Il prodotto che ne risulta è più leggero, con note speziate di caramello e tracce di scorza d’arancia, cardamomo e menta.  

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Territorio

NazioneStati Uniti
Regione

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Categorie

Bevande distillate e fermentate