Biodiversità
Che cos’è, cosa c’entra con il nostro cibo quotidiano, cosa possiamo fare per preservarla.
Slow Food, fin dalla sua nascita, ha posto la difesa della biodiversità al centro delle sue strategie. Ma che cos’è la biodiversità e che cosa c’entra con il nostro cibo?
“Biodiversità” è una parola recente – è stata usata per la prima volta nel 1986, a Washington, dall’entomologo Edward O. Wilson – ed è una parola un po’ difficile, che purtroppo spesso interessa a poche persone, più che altro quelle che la studiano.
In realtà dovrebbe essere un tema facile, di tutti, perché è? la natura, è la vita stessa, è diversità della vita, su tanti livelli, dal più piccolo ed elementare (i geni, i mattoni della vita stessa), alle specie animali e vegetali, fino ai livelli più complessi (gli ecosistemi). Tutti questi livelli si intersecano, si influenzano a vicenda e si evolvono.
Alcuni studiosi dell’Università di Stanford hanno paragonato le specie e le varietà di un ecosistema ai rivetti che tengono insieme un aeroplano. Se facciamo saltare dei rivetti, per un po’ non capita nulla, l’aereo continua a funzionare. Ma poco per volta la struttura si indebolisce e, a un certo punto, basta togliere anche solo un rivetto e l’aereo precipita.
Nella storia della Terra tutto ha avuto un’origine e una fine e, in ogni epoca, si sono estinte molte specie. Ma mai alla velocità impressionante di questi ultimi anni, di mille volte superiore alle epoche precedenti.
Dopo uno studio approfondito, quest’estate la prestigiosa università inglese di Exeter ha dichiarato che la Terra sta attraversando la sesta grande estinzione di massa (con la quinta – 65 milioni di anni fa – sono scomparsi i dinosauri). C’è una differenza sostanziale tra questa e le estinzioni del passato: la causa scatenante. Per la prima volta il responsabile è l’uomo. Che continua a distruggere foreste pluviali, cementificare il territorio, inquinare acque e terreni con pesticidi e fertilizzanti chimici, accumulare plastica negli oceani. E che insiste a emarginare gli ultimi custodi della terra: quei piccoli contadini, pastori e pescatori che conoscono e sanno rispettare l’equilibrio fragilissimo della natura.
Se scompare la biodiversità, che cosa succede al nostro cibo?
Insieme alle piante e agli animali selvatici, scompaiono le piante domesticate dall’uomo, le razze da latte e da carne selezionate dall’uomo. Secondo la Fao il 75% delle varietà vegetali è perso, irrimediabilmente. Negli Stati Uniti si arriva al 95%. Oggi il 60% dell’alimentazione mondiale si basa su 3 cereali: grano, riso e mais. Non sulle migliaia di varietà di riso selezionate dagli agricoltori che un tempo si coltivavano in India e Cina. O sulle migliaia di varietà di mais che si coltivavano in Messico. Ma su pochissimi ibridi selezionati e venduti agli agricoltori da una manciata di multinazionali.
Per questo Slow Food porta avanti progetti a tutela della biodiversità in tutto il mondo.
Per preservare questa ricchezza è nata l’Arca del Gusto, dove Slow Food raccoglie – prima che scompaiano – specie vegetali e animali e trasformati (pani, formaggi, salumi…) che appartengono alla cultura, alla storia e alle tradizioni delle comunità di tutto il mondo.
L’Arca del Gusto è un catalogo di prodotti, ma Slow Food ha avviato anche un progetto che coinvolge direttamente i produttori: i Presìdi. I Presìdi intervengono concretamente per salvaguardare un prodotto tradizionale (un prodotto dell’Arca), una tecnica tradizionale (di pesca, allevamento, trasformazione, coltivazione), un paesaggio rurale o un ecosistema.
Un altro strumento importante per salvaguardare, diffondere e valorizzare la biodiversità sono gli orti Slow Food: orti familiari, comunitari e scolastici. Per avvicinare piccoli produttori e consumatori, inoltre, Slow Food promuove in tutto il mondo i Mercati della Terra.
La battaglia per salvare la biodiversità non è una battaglia qualsiasi.
È la battaglia per il futuro del pianeta.
Tutti possiamo fare qualcosa, nei nostri territori, ogni giorno.
Non concentriamoci su ciò che abbiamo perso, ma su ciò che possiamo ancora salvare.