L’ishpingo, o cannella Americana, è il fiore essiccato di un albero ecuadoriano (Ocotea quixos) sempreverde che cresce nella foresta pluviale, che sviluppa un sapore simile a quello della canella, caldo e erbaceo, con una leggera sfumatura che ricorda l’assenzio.
Il suo ruolo nella cultura gastronomica locale è significativo. Secondo l’etnobotanica Montserrat Rios, una coltivazione di ishpingo ha bisogno di venti anni per diventare sufficientemente produttivo. Inoltre, fiorisce solo ogni due anni. Entrambe queste condizioni rendono necessaria per questa pianta un’attività di salvaguardia. Si usano in gastronomia sia i fiori essiccati che la corteccia dell’albero.
Dalle foglie, dai fiori e dai rami degli alberi femmina di Ocotea quixos si estraggono anche oli essenziali medicinali. Le sue proprietà, ben note agli indigeni, in particolare ai Quijos, sono quelle di curare i dolori di stomaco, le ferite, l’acne, ma è anche un antibatterico, un antimicotico e un antitrombotico.
Si consumava già al tempo degli Inca e gli Spagnoli ne facevano commercio.
Oggi si utilizza nella cucina comune per insaporire piatti sia dolci che salati, per aromatizzare alcune bevande, ad esempio la chicha (una bevanda fatta con il mais fermentato), ma anche nella preparazione di cibi rituali. La colada morada, una bevanda di frutta molto densa che si prepara il 2 novembre per celebrare il “giorno dei morti”, è infatti insaporita dall’ishpingo.
Si trova comunemente nei mercati di Quito.
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Comunità indigena: | Quijos |