Gelso rosso

Arca del Gusto
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Il gelso rosso (Morus rubra) è una varietà indigena diffusa nell’Est degli Stati Uniti. È una pianta caducifoglie di media taglia che può raggiungere un’altezza di 9-10 metri. I fiori, piccoli, sono di un verde giallastro e fioriscono solo in tarda primavera. L’albero si mostra resistente, tollera bene la siccità e non risente in modo grave dell’inquinamento. Apprezza sia il sole che l’ombra e cresce bene in suoli di vario genere. La pianta può essere sia monoica che dioica, anche se il fiore maschio e il fiore femmina tendono a presentarsi su fusti diversi. I grappoli di frutto maturano circa due mesi dopo lo stadio della fioritura e possono ricordare la mora nera o il loganberry. Storicamente le popolazioni amerindie hanno impiegato la mora rossa nella preparazione di bevande e pani di vario tipo. Lasciata essiccare, costituiva una preziosa fonte di sostanze nutritive su tutto l’arco dell’anno.

Le popolazioni indigene del Nord America utilizzavano anche le foglie e il legno del gelso rosso. Mentre la bacca veniva consumata come alimento, le foglie erano apprezzate per le loro proprietà medicamentose. Il legno della pianta serviva a costruire ripari, strumenti agricoli e palizzate. Il gelso rosso è un’utile risorsa per gli orti domestici, perché attira gli animali selvatici e gli uccelli e costituisce una ghiotta fonte di cibo. Per distinguere il gelso rosso dalle varietà bianche e nere basta mettere in bocca il bordo di una foglia: se la parte inferiore presenta una lieve lanugine, si tratta di gelso rosso; se è liscia, è gelso bianco. In Canada il piano agricolo-ambientale della regione Ontario promuove la coltivazione di questa varietà a rischio per mezzo di un programma di incentivi orientato alla conservazione e alla protezione del suo habitat. I fusti superstiti, in Ontario, sono oggi meno di trecento, ma la popolazione è attentamente sorvegliata. Ai sensi del Massachusetts Endangered Species Act, invece, è vietato abbattere, raccogliere e possedere gelsi rossi a scopi commerciali.

Purtroppo le applicazioni industriali risultano pressoché impossibili, perché il frutto è molto delicato e di scarsissima longevità. La quasi totale estinzione del gelso rosso in Canada e nel Nord-Est degli Stati Uniti può venire imputata al degrado dell’habitat, alla siccità, ai cervi, che apprezzano il gusto delle piantine e, soprattutto, all’aggressiva concorrenza del gelso bianco, capace di surclassare la varietà rossa con il volume di polline che esprime, dando luogo a ibridi naturali che diluiscono il pool genico delle varietà rosse. Gli sforzi profusi per conservare il gelso rosso sono volti a garantirne la sopravvivenza sul lungo periodo, ridimensionando la presenza dell’invadente gelso bianco e cercando di capire meglio le ragioni di una pressoché totale scomparsa.

Il frutto, ricco di gusto e dolce, si può mangiare da solo o utilizzare come ingrediente. In bocca è rinfrescante, succulento, leggermente asprigno e dolce. Contiene antiossidanti, minerali e vitamine del tipo C, A, E e K, oltre che ferro, potassio, manganese e fibre salutari. Gli usi sono un po’ gli stessi del lampone e della mora. Il gusto della mora rossa si abbina con buoni risultati a pere e mele, per esempio in dolcetti, torte, conserve, crostate e marmellate. Dopo la raccolta o l’acquisto è bene conservare le more rosse in frigorifero, non lavate, in un contenitore ermetico. Vanno consumate entro 2-3 giorni, ma solo dopo averle risciacquate immergendole delicatamente in una bacinella d’acqua (evitando di esporle all’acqua corrente).

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Frutta fresca, secca e derivati

Segnalato da:Mimi Edelman, Tama Matsuoka Wong