La pecora degli Zulu, izimvu nel dialetto locale, è comparsa sulle coste orientali della provincia sudafricana di Kwazulu-Natal circa 1800-2000 anni fa. Durante l’Età del Ferro alcune popolazioni dell’Africa settentrionale sono migrate in quest’area portando con sé la razza ovina nguni, dalla quale discende la pecora degli Zulu, della stessa famiglia delle pecore swazi e pedi. Il suo allevamento ha rappresentato per lungo tempo un’importante fonte di sostentamento per gli abitanti della zona. Oggi, però, incroci con razze più produttive e la frammentazione delle greggi ne hanno seriamente compromesso la sopravvivenza, determinando una drastica diminuzione del numero dei capi. Proteggere la pecora imvu è fondamentale anche per la salvaguardia della biodiversità della zona. In una regione dove prevalgono campi di mais geneticamente modificato e la monocoltura della canna da zucchero, gli allevatori, infatti, continuano a coltivare varietà locali per garantire il sostentamento degli armenti. Dall’aspetto simile a una capra, la pecora degli Zulu è agile, di taglia medio-piccola e la sua carne è compatta, sapida, saporita e poco grassa. Si caratterizza per le piccole orecchie, molto simili a quelle di un topo, e ha un manto che va dal nero al bianco, dal marrone al beige. Nella coda e nel corpo si concentrano accumuli di grasso fondamentali per la sua sopravvivenza nelle particolari condizioni climatiche dell’area, calda, umida e frequentemente soggetta a siccità. Grazie alla sua rusticità, questa razza non necessita di molte cure veterinarie e resiste a parassiti e insetti. Adatta alla vita del gregge, la pecora è allevata al pascolo tutto l’anno. Soltanto alla sera gli animali sono raccolti nelle stalle, per prevenire attacchi da parte di predatori. La pecora degli Zulu è legata a importanti valenze sociali e spirituali ed è parte integrante imprescindibile dei tradizionali rituali della popolazione indigena. Tradizionalmente è sacrificata ogni qualvolta nel villaggio si presentino casi di suicidi, per impedire che si ripetano. Ha un ruolo importante anche nella farmacopea tradizionale. Il suo grasso, infatti, è usato come calmante in casi di aggressività o iperattività.
Torna all'archivio >Inoltre, lavora per sensibilizzare le autorità locali e nazionali affinché riconoscano l’importanza di questo patrimonio di biodiversità.
Questo Presidio lavora anche per tutelare e promuovere la ricchezza agricola della zona attraverso la coltivazione di sementi indigene (sorgo, mais, meloni, varietà di fagioli) e razze animali indigene.
Area di produzione
Provincia di Kwazulu-Natal, distretto di Zululand
Clynton Kelly - Creighton - tel. +278 28203212
Bev Tarboton - Drumond - tel. +278 33718164
Rob Symons e Nora Shoveaux - Pietermaritzburg - tel. + 278 24956249
Richard Phillip Haigh
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