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Home » 10.000 Orti in Africa » Orto comunitario dei pastori di Tayari

Orto comunitario dei pastori di Tayari

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Kenya

Rift Valley

L’orto si trova presso il villaggio di Tayari, sotto-contea di Kuresoi Nord, contea di Nakuru. È affidato alle cure di un gruppo di 24 persone (10 uomini e 14 donne) che si occupano soprattutto di piantare alberi e promuovere programmi di conservazione ambientale. I membri del gruppo allestiscono e curano semenzai per poi vendere le piantine nelle comunità vicine e alle istituzioni governative che si occupano di rimboschimento. Dopo essere entrati in contatto con Slow Food e avere scoperto il progetto dei Diecimila orti in Africa, hanno deciso di destinare un piccolo appezzamento di terreno (1000 metri quadri) alla cura di un orto. Il terreno è preso in affitto da uno dei membri. L’orto funge da esperimento pilota,attraverso il quale i membri del gruppo imparano per poi riprodurre a casa le tecniche acquisite sul campo. È stato deciso di privilegiare le seguenti varietà: patate, patate dolci, mais, kale, spinaci, cavoli, morella e erba ragno. L’orto funge inoltre da centro di propagazione, perché i semi vengono moltiplicati e spartiti tra i membri. Per fertilizzare il terreno viene utilizzato concime animale, al quale si affiancherà presto il compost (uno dei progetti per il futuro è proprio l’avvio di un sistema di compostaggio). I membri del gruppo hanno inoltre imparato a preparare vari preparati naturali per la lotta contro i parassiti e le malattie. Il raccolto viene diviso tra i membri, ma una parte viene messa da parte per le successive semine.

Area
Tayari, sotto-contea di Kuresoi Nord, contea di Nakuru

Coordinatore
Samuel Ndungu

Slow Food in Kenya

Il paese più ricco e dinamico dell'Africa dell'est, che nella capitale Nairobi ospita le sedi delle maggiori istituzioni internazionali (ONU, FAO, WB, etc) è da anni simbolo di grandi contraddizioni ed è alle prese con sfide impegnative: migrazioni interne legate ai cambiamenti climatici (i periodi di siccità prolungata negli ultimi 30'anni sono diventati sempre più frequenti e intensi) e alle instabilità politiche nell'area; continue pressioni esercitate dalle multinazionali sul governo affinché il paese produca a beneficio dell'esportazione e facendosi carico delle conseguenze (inquinamento ed esaurimento delle risorse, speculazioni sui terreni coltivabili, privatizzazione e finanziarizzazione dei servizi pubblici). Nel 2016 il National Assembly Committee of Agriculture ha confermato il divieto di coltivazione degli OGM ma le sperimentazioni proseguono. Gli investimenti principali nel settore agricolo nazionale – che coinvolge circa il 75% della popolazione - riguardano alcune filiere produttive (mais e cereali, allevamento intensivo) e insistono sul bisogno di aumentare la produttività, anziché puntare a differenziare la produzione, garantire maggiore sostenibilità ambientale e migliorare la distribuzione dei beni comunitari. Slow Food è attivo in Kenya dal 2004 e oggi coinvolge una rete forte che difende la biodiversità locale, promuove la produzione sostenibile e il consumo responsabile, e crea connessioni tra gruppi indigeni, tra pastori e contadini, tra produttori e cuochi. L’Associazione è formalmente registrata e riconosciuta dal governo; collabora con altre organizzazioni internazionali e locali, con autorità pubbliche, istituzioni e media. I giovani sono coinvolti nel progetto degli orti e nella lotta contro lo spreco alimentare, promuovendo un’agricoltura sostenibile, informando sulle minacce alla sovranità alimentare, favorendo la coesistenza pacifica tra le varie comunità attraverso scambi di conoscenze e dando dignità alle tradizioni culinarie keniote. In questi anni è stata realizzata una importante mappatura dei prodotti a rischio di estinzione (sfociata in un libro sui prodotti dell’Arca in Kenya e nell’avvio di diversi Presìdi), grazie al coinvolgimento di una rete ampia e alla collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche (attraverso il programma di borse di studio Slow Food, oltre 10 kenioti si sono laureati in Italia, all’Università di Scienze Gastronomiche). Il progetto dell’Alleanza dei Cuochi è stato lanciato nel 2016 e Slow Travel - un’iniziativa sul turismo responsabile – ha cominciato a sensibilizzare consumatori e visitatori su prodotti/iniziative locali e sullo sviluppo sostenibile. Blog: slowfoodkenya.wordpress.com

Informazioni sull'orto

Tipo:Comunitario
Superficie in m2:1000
Persone coinvolte:24
Condotta Slow Food:Central Rift
Coordinatore:
Gemellato con:Condotta Slow Food Rovigo - Associazione Ente Rovigo Festival Deltablues

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