Amatungulu, Num-num, Grootnoemnoem
Diffusa principalmente nelle zone forestali ai margini delle aree costiere, dalla provincia del Capo orientale in Sud Africa al Mozambico, la prugna del Natal (detta anche amantungulu, num-num o grootnoemnoem) è un arbusto che può raggiungere un’altezza di 5 metri, caratterizzato da grandi foglie lucide. E’ utilizzata soprattutto per creare siepi impenetrabili, dove non riescono a passare piccoli animali: le sue spine infatti sono dure, fitte, appuntite, robuste e perfino biforcute.
I fiori sono bianchi e profumati, mentre i frutti, di grandi dimensioni, hanno forma ovale e un colore che sfuma dal rosso al viola, a seconda del grado di maturazione. Sia le foglie che i frutti contengono una linfa lattiginosa bianca, tipica delle piante appartenenti alla famiglia delle Apocynaceae.
In passato, la pianta ha rappresentato un ingrediente fondamentale per la sicurezza alimentare della popolazione. I frutti, che crescevano sia nelle foreste che nelle aree verdi delle zone urbane, erano usati nella preparazione di piatti tradizionali e la popolazione Zulu li utilizzava nella dieta quotidiana. Progressivamente però sono stati sostituiti da altri prodotti, importati soprattutto dai coloni che arrivarono in Sud Africa a partire dal Seicento.
Oggi un gruppo di chef, raccoglitori e produttori locali ha deciso di ricominciare a usare la prugna del Natal in cucina, soprattutto per ritrovare alcuni saperi tradizionali che sono progressivamente andati perduti. La disponibilità di questo prodotto è ad oggi limitata alle zone in cui cresce in maniera selvatica, poiché la pianta non è coltivata, ma sta crescendo l’interesse della popolazione locale verso il suo sapore particolare. I frutti, di cui è possibile mangiare anche buccia e semi, sono consumati freschi o usati per preparare gelatine, marmellate, liquori o dessert e gelati, con l’aggiunta di miele o zucchero. È possibile infine preparare uno sciroppo denso a base di prugne del Natal, pere, spezie e vino rosso.