Si tratta di una spezia ricavata dai baccelli di una pianta tropicale erbacea appartenente alla stessa famiglia dello zenzero. La pianta dell’Aframomum melegueta raggiunge al massimo un paio di metri di altezza e presenta delle foglie strette e lunghe simili al bamboo. I fiori, che ricordano i gigli rosa, producono delle capsule ovoidali contenenti un numero svariato di semi avvolti da una polpa bianca e gelatinosa. Questi grani sono di color rossiccio oppure viola e possono diventare sempre più scuri, quasi neri. Nella lingua dei Mende (uno dei due gruppi etnici più numerosi della Sierra Leone) questi grani vengono chiamati porni gijei oppure kijei nyeinyei.
Gli uomini e i giovani dei villaggi ne raccolgono i baccelli, mentre le donne si dedicano alla rimozione dei semi dalla polpa che vengono lasciati essiccare all’aria aperta disposti sopra delle foglie. Una volta essiccati si richiudono strettamente all’interno delle foglie, possono essere venduti presso i mercati locali oppure portati a casa. Il prodotto è molto ricco di oli essenziali e l’odore ricorda soprattutto lo zenzero, ma anche il cardamomo di cui spesso è il sostituto nella preparazione di cibi. Si usa per insaporire gli stufati e alcuni grani di questa spezia sono aggiunti alla tradizionale bevanda a base di noce di cola che si offre agli ospiti. Tra gli anziani, i grani ma anche parte dei baccelli sono utilizzati come rimedi nella medicina tradizionale date le proprietà antibiotiche e antibatteriche. Questa spezia ha inoltre un forte valore simbolico e tradizionale: quando un uomo prende moglie, deve piantare il seme nel terreno intorno alla casa accompagnato dal proprio semui (fratello oppure sorella della sposa); secondo la credenza popolare, piantare da soli il seme porterebbe alla morte. In più, durante la raccolta il baccello viene conservato e lavorato con estrema cura, così da evitare che nessun seme cada al suolo.
Nonostante questa pianta sia largamente diffusa nella fascia tropicale dell’Africa occidentale, la zona in cui cresce in Sierra Leone, nei pressi della Gola Rainforest, è a forte rischio. Negli ultimi dieci anni il paese ha perso una percentuale consistente (17%) del suo habitat boschivo, tra cui la foresta primaria; le cause principali di questa deforestazione sono l’agricoltura intensiva e l’estrazione mineraria illegale. Oltre a ciò, tra le comunità rurali una delle preoccupazioni maggiori è la perdita di conoscenza dei prodotti della foresta tra le nuove generazioni, che si spostano a vivere in città.
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