Pecora Bannur

Arca del Gusto
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La pecora Bannur o Bandur è un’antica razza autoctona dello Stato di Kartanaka nella regione meridionale dell’India. I nomi pecora Bannur e pecora Bandur derivano dalla città di Bannur, nel distretto di Mysore, e dal villaggio di Bandur, nel distretto di Mandya. Queste pecore sono piuttosto piccole, di colore bianco, anche se in alcuni casi il muso può essere marrone chiaro. Il naso è leggermente montonino e le orecchie sono lunghe, pelose e cadenti. La coda è corta e sottile nella razza Mandya. La maggior parte degli esemplari Bandur hanno le tettole, cioè due escrescenze pendenti ai lati del collo. Il corpo è compatto con una tipica forma a U rovesciata. Le zampe sono corte e tozze e le ossa dei fianchi distanziate indicano una conformazione quadrata e carnosa della razza. Alla nascita, gli agnelli Bannur pesano mediamente 2 kg, mentre in età adulta l’ariete può raggiungere i 30-33 kg e la pecora 20-23 kg. L’età ideale per l’accoppiamento è tra i 18 e i 24 mesi e le stagioni di riproduzione vanno da marzo ad aprile, da giugno a luglio e da ottobre a novembre.

La pecora Bannur è adatta a tutti i tipi di clima, da quelli tropicali a quelli freddi. L’alimentazione a base di foglie è in genere adatta a queste pecore, tuttavia il pascolo a rotazione è impiegato per evitare l’infestazione da vermi e la malnutrizione degli animali.

Le pecore Bannur sono allevate principalmente per la carne, una delle migliori per qualità fra le razze indiane – spesso viene paragonata al manzo Wagyu giapponese, uno dei tagli più pregiati in assoluto. Il sottile strato di grasso distribuito uniformemente su tutto il corpo rende la carne della razza Bannur più morbida una volta cotta e le conferisce un odore delicato. Questa carne è adatta soprattutto per realizzare i biryani, tradizionali piatti misti a base di riso, e le fritture. I piatti preparati con la pecora Bannur sono tradizionalmente serviti su una foglia di banano o di noce di areca essiccate e accompagnati da altre pietanze. Generalmente, le persone mangiano insieme, spesso sedute per terra con le gambe incrociate, una posizione che in passato era ritenuta utile a favorire la digestione.

Una delle ricette tradizionali a base di carne di pecora è il Palav di montone di Bannur, un piatto realizzato con riso Seeraga Samba, cagliata semplice, curcuma in polvere, succo di limone, peperoncini verdi freschi, olio di semi di girasole, ghee, alloro, cannella, chiodi di garofano, cardamomo verde, anice stellato, cipolle a fette, pasta di zenzero, aglio, coriandolo fresco, foglie di menta, uovo e sale. Nella maggior parte del Karnataka per cucinare è comune utilizzare la Soude Ole, una stufa tradizionale alimentata a legna (in lingua Kannada, soude significa “legna da ardere e ole “stufa”). L’uso di questa stufa, nonostante la difficile gestione del fuoco, è uno dei metodi di cottura preferiti perché i cibi possono essere cotti a fuoco lento per lunghi periodi di tempo, quindi ideale per le preparazioni a base di carne; inoltre, la legna conferisce un ottimo sapore affumicato alle pietanze. Per preparare il biryani è utilizzata la tecnica di cottura chiamata dum, in cui la pentola, sigillata ermeticamente, viene lasciata sul fuoco a fiamma molto bassa per diverse ore, così da mantenere la carne umida e succosa. Un’altra ricetta tipica sono le costolette di montone di Bannur preparate con piselli verdi, pasta di aglio e zenzero, pepe nero, chiodi di garofano, peperoncini verdi, cipolle, pomodori, cannella, cocco fresco grattugiato, fieno greco fresco e foglie di coriandolo. Le costolette vengono prima fritte e poi brasate nel masala per molte ore a fuoco lento, sempre sul Soude Ole.

La carne di Bannur è cucinata soprattutto nelle occasioni importanti, come il Varsha Thodaku (la celebrazione del nuovo anno lunare), l’Ooru Habba (la Festa del villaggio), il Bakrid (la festa islamica del sacrificio di animali) e il Beegara Oota (il pranzo post-matrimoniale organizzato dalla famiglia dello sposo nella tradizione induista). Solitamente, i piatti vengono preparati in casa con l’aiuto di tutta la famiglia, ma, in caso di eventi con molti partecipanti, le portate possono essere realizzate da catering specializzati da generazioni nella Naati Cuisine (cucina contadina).

Le pecore Bannur costituiscono una fonte di reddito sicura per le popolazioni del Karnataka, a partire dai piccoli agricoltori marginali ai braccianti senza terreni che si dedicano all’allevamento di pecore. Ad eccezione dei piccoli gruppi musulmani e cristiani presenti nel distretto di Mysore. Le principali comunità indù che consumano le pecore di Bannur sono i Gowda e i Kuruba. In passato, i capi villaggio della comunità Gowda, che possedevano grandi appezzamenti di terreno, con l’avvento del governo iniziarono a dedicarsi all’agricoltura e all’allevamento per il loro sostentamento, attività da sempre praticate nella comunità Kuruba.

La pecora di Bannur è utilizzata prevalentemente per il consumo domestico e viene venduta a livello commerciale soprattutto a Basavanahalli Bannur, il mercato delle pecore e delle capre di Bandur, e nelle città limitrofe di Santhemala (tutte le domeniche) e Kirugavalu (tutti i sabati).

Secondo il quotidiano New Indian Express, pubblicato il 4 novembre 2022, nel distretto di Mandya sono rimasti solo 2500 esemplari di pecore Bandur e potrebbero esserci non più di 4000 di Bannur nel distretto di Mysore. Gli allevatori hanno dichiarato che la pecora Bannur è in via di estinzione a causa della crescente domanda di carne che ha portato ad un rapido declino del numero di esemplari. Esistono sette sottotipi di questa razza, tutti a rischio di estinzione.

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Territorio

NazioneIndia
Regione

Karnataka

Area di produzione:Villaggio di Bandur

Altre informazioni

Categorie

Razze animali e allevamento

Segnalato da:Jino Carl Pamittan e Shrisha Suresh