Il Mende (Dacryodes edulis) è un albero sempreverde di dimensioni medie, tra i 18 e i 40 m di altezza. Il suo frutto è molto apprezzato dagli abitanti della Sierra Leone orientale, dove cresce rigoglioso nella foresta tropicale umida. Oltre al nome popolare Mende, è anche chiamato Bush pear, Butterfruit e Bush Butter tree. Il frutto è una drupa ellissoidale, lungo dai 4 ai 12 cm e largo tra i 3 e i 6 cm, con la buccia di colore blu scuro o viola e la polpa verde chiaro. Il gusto è delicato, ma con note leggermente piccanti e salate, simili a quelle di un avocado riscaldato e lievemente aspro.
Il seme e il frutto possiedono una notevole quantità di proteine e di olii, con particolare concentrazione di acido palmitico e oleico.
Il Mende è utilizzato soprattutto per i suoi frutti che possono essere consumati sia crudi che cotti, arrostiti o ammorbiditi in acqua calda. La polpa cotta, caratterizzata da una consistenza burrosa, è spesso accompagnata con mais tostato o bollito.
L’albero del Mende si adatta facilmente alle variazioni di tipologia di terreno, di livelli di umidità, e del numero di ore di luce. All’inizio della stagione delle piogge, compresa tra maggio e dicembre, comincia la fioritura della pianta e dopo 2-5 mesi nascono i frutti.
Il legno dell’albero, elastico e di colore bianco-rosato, è usato per la falegnameria e la realizzazione di manici di utensili e malte.
Tradizionalmente, la pianta è anche utilizzata a scopo medicinale e le diverse parti sono impiegate per trattare disturbi di vario genere, come malaria, ulcere, otiti e patologie intestinali.
Il Mende non è originario esclusivamente delle zone orientali e meridionali della Sierra Leone, ma si trova anche nelle foreste pluviali della Guinea e della Liberia. In questi Paesi, però, le piante sono per la maggior parte coltivate o si trovano in condizioni semi-domestiche, mentre in Sierra Leone i frutti si raccolgono allo stato selvatico. Qui, inoltre, il Mende ha un solido legame con le comunità Poro e Bondo e per secoli è stato coltivato dal popolo indigeno Sherbro.
Oggi, l’albero di Mende rischia l’estinzione a causa del degrado ambientale dovuto alla rapida espansione dei pascoli e alla deforestazione del territorio che rappresentano una seria minaccia per queste piante amanti delle foreste. Inoltre, il metodo di raccolta dei frutti, che prevede l’abbattimento dei rami, influisce sulla salute e sul rendimento delle piante e ne ostacola drasticamente il processo riproduttivo. Nella maggior parte del territorio del Parco nazionale di Gola, dove cresce prevalentemente il Mende, il degrado ambientale ha raggiunto un livello così elevato che la l’intera foresta è al collasso. L’attuale deforestazione dei tropici genera un’erosione del suolo dovuta alla mancanza delle radici che fissano e proteggono il suolo dall’erosione delle piogge torrenziali. Al momento, solo una piccola parte di queste aree possiede un buon terreno.
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