L’origine del caffè arabica risale al sud-ovest e al sud dell’Etiopia, dove cresce spontaneamente nel sottobosco delle foreste pluviali di montagna; tuttavia è difficile trovarlo ancora nel suo habitat di origine. Ci sono altri due posti al di fuori dell’Etiopia dove si può trovare il caffè selvatico Arabica: sul Monte Marsabit nel nord del Kenya e sul Monte Boma in Sudan. In Kenya il caffè viene raccolto e tostato in tegami, macinato e venduto nei mercati locali. Il monte Marsabit è un vulcano ricoperto di basalto (1456 m sopra il livello del mare) che ha la sua vetta nei pressi della città di Marsabit, nella provincia orientale del Kenya. Questa è l’unica foresta in cui il Coffea arabica cresce in maniera spontanea, anche se non è chiaro se si tratti di una presenza autoctona o naturalizzata. Si può osservare il caffè arabica crescere nel sottobosco della foresta, e si addensa maggiormente negli appezzamenti aperti dove si trova a competere con altri cespugli e piccoli alberi presenti nella foresta. Come molte foreste in Kenya, questa foresta è sotto minaccia da sconfinamenti illegali, pratiche di raccolta non sostenibili, e da una scarsa gestione e degradazione da parte delle comunità dipendenti. Tutto ciò mette a rischio il futuro delle caratteristiche genetiche di questa pianta, che potrebbe vedere molto presto l’estinzione. Questa risorsa sarà preservata se potrà essere trasformata in benefici reali per le comunità che vivono nella zona. È risaputo che il caffè selvatico sia venduto ad un buon prezzo sul mercato internazionale per via del suo legame con il territorio, che gli attribuisce le sue caratteristiche uniche. La varietà è anche resistente a diverse malattie del caffè.
Torna all'archivio >