Terra Madre Burkina Faso: l’evento internazionale di Slow Food, per la prima volta nell’Africa dell’Ovest

Oggi, a Torino, presso la sala stampa della Regione Piemonte, un’anticipazione dell’evento con la conferenza stampa di lancio del nuovo Presidio del riso rosso di Comoé (Burkina Faso), nato nel 2016 dalla collaborazione tra la Fondazione Slow Food per la Biodiversità, la Regione Piemonte, la Coldiretti Piemonte, il consorzio delle ONG piemontesi, la Provincia di Vercelli e l’Association Inter Villageoise de Gestion des Ressources Naturelles et de la Faune de la Comoé-Léraba al fine di preservare la varietà locale di Oryza glaberrima e valorizzare l’identità culturale del territorio.

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Come tutti i Paesi africani, il Burkina Faso ha dovuto affrontare la sfida della storia. Dopo un periodo di colonialismo francese durato dalla fine dell’ottocento al 1960, questo Paese ha lentamente cercato una nuova forma di autodeterminazione.

Si è aperta un’epoca costellata di colpi di stato e azioni militari, fino agli anni della rivoluzione di Thomas Sankara. Il suo approccio rivoluzionario si applicava anche alle politiche agroalimentari: con l’amico Pierre Rabhi iniziò a lavorare a una riforma agraria basata sui principi agroecologici e sulla sovranità alimentare. Un percorso spezzato nel 1987, quando Sankara venne ucciso.

La rete di Slow Food in Burkina Faso cerca di rimettere al centro l’importanza dei prodotti locali e di tradizioni straordinarie, nate da una gran mescolanza di etnie e di culture.

Il 3 al 4 febbraio, Terra Madre Burkina Faso presenta il frutto di alcuni intensi anni di lavoro. Un impegno che ha permesso di conoscere e mappare i prodotti autoctoni del Paese, coinvolgere le comunità del cibo, creare due Presidi, a dare vita a 120 orti comunitari e scolastici, e a combattere al fianco di altre organizzazioni contro l’utilizzo di OGM.

L’evento, organizzato nell’ambito dell’iniziativa Fondazioni For Africa Burkina Faso, riunirà piccoli produttori e agricoltori, cuochi, ricercatori, studenti, agronomi, giornalisti, artisti e consumatori.

In questa occasione sarà allestito un mercato con i prodotti delle comunità del cibo locali, tra cui i raccoglitori della foresta della Comoé-Léraba, i produttori di formaggio dell’etnia Peulhs e le comunità legate al progetto 10.000 orti in Africa. Un percorso tematico permetterà ai visitatori di scoprire il valore della biodiversità locale attraverso i venti prodotti dell’Arca del Gusto e saranno inaugurati i due nuovi Presìdi Slow Food: il riso rosso di Comoé, (nato grazie al sostegno dalla Regione Piemonte) e l’igname d’Arbollé (sostenuto dalle Fondazioni For Africa Burkina Faso). Inoltre, venerdì 3 febbraio, presso l’Istituto Francese Centre George Méliès, sarà proiettato il documentario “La guerra dei semi”, diretto da Clément Montfort e Stenka Quillet e dedicato alla situazione mondiale del mercato dei semi. Il dibattito sul tema non si esaurirà durante la serata, ma sarà al centro di altri momenti di incontro, il giorno successivo, presso la Maison du Peuple, insieme all’agricoltura biologica e ai prodotti locali, all’importanza del suolo e al consolidamento della sovranità alimentare delle popolazioni locali. A chiudere l’evento, infine, sarà la musica di Hado Ima, che, con le sue acrobazie musicali e prendendo spunto da proverbi antichi, da sempre canta dei temi universali come il diritto all’acqua e alla terra, il ruolo della donna, la pace, l’amore.

“Per il Burkina Faso – ha dichiarato Carlo Petrini, presidente di Slow Food Internazionale – è il momento di ripensare al proprio patrimonio alimentare, gastronomico e tradizionale in una chiave nuova, con orgoglio. Orgoglio che potrà ritrovare rinnegando un approccio occidentale che disdegna l’agricoltura di sussistenza declassandola a miserevole, non riconoscendo sviluppo se non dove si accumula del profitto. Ci sono nuovi paradigmi ora, e non è più necessario fotocopiare tutti gli errori del vecchio Occidente per trovare la propria strada”.

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