Presentata a Milano il 24 giugno scorso, la nuova collezione primavera-estate 2015 di Etro ha come tema la biodiversità agroalimentare e come slogan “tu sei quello che mangi”.
Abiti tessuti in fibre naturali alimentari (ortica, bambù, soia, banano) e variazioni sul tema cibo (vongole, ortaggi e pasta, composizioni floreali a richiamare le opere dell’Arcimboldo e quindi la mascotte dell’evento Expo 2015) hanno reso omaggio all’eccellenza italiana nell’agroalimentare e nella moda. La grande novità però è stato il sostegno che lo stilista Kean Etro ha voluto dare alle iniziative di Slow Food, in particolare a Terra Madre e al progetto 10.000 orti in Africa.
La casa di moda italiana ha infatti adottato l’orto comunitario di Saba Igbajo, in Nigeria. L’orto è coltivato da un gruppo di giovani agricoltori (6 uomini e 2 donne, di età compresa tra i 22 e i 33 anni) che ha deciso di convertire il proprio sistema di produzione sposando la filosofia del buono, pulito e giusto di Slow Food. Realizzato su alcuni appezzamenti distribuiti tutt’attorno alla comunità (nella regione di Oyo a sud-ovest della Nigeria), nell’orto si coltivano alcune qualità di verdure, cereali e frutta (yam, manioca, cocoyam, angurie, cetrioli, mais, miglio, arachidi, ananas).
Benjamin Olaniran Olatilo e gli altri sette giovani agricoltori della comunità di Saba Igbajo hanno quindi virtualmente sfilato tra i grandi nomi dell’alta moda, a rappresentare la forza e la determinazione di tanti contadini e allevatori africani.
Per i prossimi anni, Etro ha già previsto l’adozione di altri due orti e invitato i colleghi stilisti a contribuire a loro volta a coltivare il futuro dell’Africa.