L’organizzazione intanto raggiunge un traguardo importante con 700 prodotti indigeni a bordo dell’Arca del Gusto
Quest’anno, dal 24 aprile al 5 maggio, Slow Food partecipa alla sedicesima sessione del Forum permanente delle Nazioni Unite sulle questioni indigene (UNPFII) presso la sede dell’Onu, New York.
Slow Food – in collaborazione con il Global Indigenous Youth Caucus (GIYC), il Fondo per lo Sviluppo dei Popoli Indigeni dell’America Latina e Caraibi (FILAC), Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e International Land Coalition (ILC) – organizza un evento collaterale durante il Forum: “Risultati e sfide per l’empowerment dei giovani indigeni – A dieci anni dall’adozione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni” (26 aprile, 13:15 – 14:30, UN Conference room 4).
Per Slow Food difendere la biodiversità agroalimentare senza preoccuparsi di preservare anche le diversità culturali dei popoli indigeni è insensato: i loro habitat rappresentano infatti i maggiori hotspot dell’agrobiodiversità globale.
Per questo motivo l’Arca del Gusto, il catalogo internazionale di Slow Food della biodiversità agro-alimentare, raccoglie molti prodotti indigeni preservati dalla rete Indigenous Terra Madre, nata per portare la voce delle comunità indigene al centro del dibattito sul cibo e per istituzionalizzare la partecipazione dei popoli indigeni all’interno del movimento di Slow Food.
Oggi l’Arca del Gusto conta 700 prodotti indigeni, tra i 4.300 già catalogati e provenienti da tutto il mondo. Il 700° prodotto indigeno è il Bimbala, un mollusco selvatico australiano. Le comunità aborigene di Budawang erano solite cuocere i bimbala sulla brace. Il calore, infatti, fa sì che i molluschi si aprano e possa essere mangiato l’interno nel loro stesso liquido. Negli anni si è assistito a un’intensa diminuzione di bimbala a causa della sovrapesca, dell’azione delle onde delle imbarcazioni a motore e dell’erosione costiera dovuta alla distruzione dell’habitat per le attività umane che vi si sono sviluppate. È pertanto essenziale tutelare la loro esistenza e garantire che ne venga controllata la raccolta.
L’evento collaterale organizzato durante il Forum Permanente delle Nazioni Unite sulle questioni indigene (UNPFII) vuole fornire uno spazio per il dialogo e lo scambio intergenerazionale sui saperi e i sistemi di governance tradizionali. I giovani indigeni provenienti da diverse regioni presentano la loro visione sui progressi compiuti dopo l’adozione della dichiarazione e condividono le loro raccomandazioni ed esperienze volte a garantire la protezione dei sistemi alimentari tradizionali e del loro diritto alla terra.
Victoria Tauli-Corpuz, relatore speciale delle Nazioni Unite per i Diritti dei Popoli Indigeni e Myrna Cunningham, vicepresidente del Fondo per lo Sviluppo dei Popoli Indigeni dell’America Latina e Caraibi, dialogano in questo dibattito dinamico. Intervengono inoltre i rappresentanti della rete dei giovani indigeni provenienti da Sud America e Caraibi, Asia, Africa e Artide.