Mi chiamo Samson Kiiru e ho 27 anni. Vengo dal Kenya (dove la mia famiglia vive e lavora tutt’ora) ma sono ormai quattro anni che abito in Italia. Sono arrivato per studiare a Pollenzo, all’Università di Scienze Gastronomiche, e, al termine degli studi, ho iniziato a lavorare per Slow Food.
Sono nato in una famiglia di contadini. Prima che iniziassi ad andare a scuola e durante il percorso di studi, i miei genitori mi hanno insegnato molto sulla produzione di cibo: come piantare i semi, coltivare, prendersi cura dei prodotti, raccogliere, mangiare ed evitare sprechi per affrontare il domani. Il cibo ha così smesso di essere per me solo qualcosa da servire a tavola, pronto per essere consumato, ma è diventato tutto ciò che può nascere da un seme. Dopo il liceo, sono entrato a far parte del personale della scuola primaria nel mio paese e ho insegnato agli studenti la lingua swahili e altre materie.
A inizio 2009, ho incontrato un compagno della scuola primaria che stava frequentando un corso presso l’Università di Scienze Gastronomiche (John Kariuki Mwangi). Mi ha quindi parlato dell’Università e mi ha spiegato che era unica nel suo genere, poiché permetteva di studiare e affrontare argomenti legati al cibo e all’agricoltura. Mi è sembrato un miraggio, un sogno… e ho deciso di provarci. Ho lasciato il mio lavoro e ho passato mesi tra documenti e domande d’iscrizione, finché a settembre 2009 è arrivata la risposta tanto attesa: non avevo passato la selezione. Ho urlato! Avevo usato tutti miei risparmi per viaggi, Internet, documenti e chiamate per seguire la mia domanda di iscrizione. Ero confuso! Amareggiato! Ma la vita doveva continuare e mio padre era mancato proprio quell’anno…
Ho raggiunto mia madre per lavorare nella fattoria. A inizio 2010, ho lavorato per una compagnia che produceva latte, vicino a Nairobi, più precisamente nel settore del controllo qualità, e sono venuto a stretto contatto con tutto il processo legato a questo prodotto. Volevo rifare domanda per Pollenzo, sebbene avessi paura di subire una seconda grande delusione. A metà 2010 però ho ricevuto una chiamata dall’Università…avevano rivalutato la domanda che avevo presentato l’anno precedente. Ho rinnovato alcuni documenti e a metà settembre ho vinto la borsa di studio: ero primo in graduatoria! Ero felicissimo!
Mi sono laureato a marzo 2014 dopo tre anni di studi, viaggi e incontri che hanno segnato la mia vita. Ho partecipato a numerosi eventi e attività organizzate da Slow Food, come Terra Madre, Slow Fish, Cheese e altri e dopo la laurea ho cominciato a lavorare per la Fondazione Slow Food per la Biodiversità per i progetti dell’Arca del Gusto e dei 10.000 orti in Africa.
L’esperienza che ho potuto vivere in Università e quella che sto vivendo ora a Slow Food hanno profondamente cambiato il mio punto di vista sul mondo agroalimentare nel mio paese e mi hanno fermamente convinto che la strada intrapresa da Slow Food sia l’unica che possa cambiare l’Africa.
In Africa, in particolare nel mio paese, il Kenya, la maggior parte della popolazione è composta da giovani come me e ora è nostro compito assumerci la responsabilità di decidere il futuro del continente. Presto tornerò in Kenya per unirmi a John e agli altri referenti di area per promuovere il movimento Slow Food anche negli altri paesi.
È tempo di cambiare!
Aiuta anche tu Slow Food, adotta un orto in Africa!
Clicca qui!