Puglia e Uganda insieme per la biodiversità: nasce l’Orto di Rwentobo nella Scuola di Arti e Mestieri

La rete degli Orti Slow Food in Africa continua a crescere: realizzato dall’associazione pugliese Meridians Onlus, l’Orto di Rwentobo è sostenuto da Slow Food Puglia e la Provincia dei Frati Minori di San Francesco in Africa

Terra di altipiani, laghi e rilievi vulcanici, l’Uganda è ricca di risorse idriche e forestali. Più del 70% della popolazione è impiegata nel settore agricolo, ma gli investimenti governativi si concentrano sui settori dell’esportazione: caffè, banane, palma da olio, canna da zucchero, mais, riso, carne di manzo. Coltivazioni che comportano gravi danni per l’ambiente, per la biodiversità vegetale e animale e per la sostenibilità dei produttori di piccola scala.

Sin dal 2006 Slow Food sostiene le comunità del cibo in Uganda, creando Presìdi e attività agricole nell’ambito del progetto dei 10.000 orti in Africa, attraverso i numerosi giovani volontari e coordinatori regionali. Slow Food Uganda ha sviluppato una solida rete nazionale, soprattutto nelle regioni centrali, e oggi comprende più di 10.000 attivisti che lottano per difendere il diritto al cibo e sviluppare forme sostenibili di economia locale, organizzando eventi annuali, Mercati della Terra e attività di educazione.

Orti in Africa slow food: Puglia e Uganda

«Oggi sul mercato troviamo molte varietà di sementi geneticamente migliorate che richiedono l’uso di sostanze chimiche di sintesi, pericolose non solo per l’ambiente, ma anche per la salute umana. La maggior parte di queste sementi viene acquistata a caro prezzo e non ha una resa elevata una volta ripiantata, mettendo così a dura prova gli agricoltori locali dal punto di vista finanziario e provocando l’estinzione delle varietà autoctone» spiega Monica Nabaasa, coordinatrice nazionale per gli orti di Slow Food in Uganda.

Utilizzare fertilizzanti organici e variegare le coltivazioni sono infatti le necessità che Monica ha sottolineato nell’incontro di presentazione del progetto degli Orti Slow Food che ha coinvolto la comunità locale di Rwentobo e 30 studenti della Scuola di Arti e Mestieri “Puglia”. Costruita nel 2013 grazie alla collaborazione tra numerose associazioni, volontari ed enti territoriali pugliesi, la scuola si trova sulla strada principale che collega Kampala, capitale dell’Uganda, a Kigali, capitale del Rwanda.

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l’Orto scolastico Scuola di Arti e Mestieri “Puglia” di Rwentobo   

Agricoltura: insegnamento o punizione?

«La maggior parte delle comunità locali in Africa produce cibo in modo non sostenibile perché non è consapevole dei risultati delle proprie pratiche. A causa della modernizzazione, la maggior parte dei bambini non sa come si produce il cibo e in alcune scuole l’agricoltura, che è la spina dorsale dell’Uganda, viene usata come punizione – continua Monica -. Per questo gli Orti Slow Food svolgono un ruolo fondamentale. Educano e motivano gli studenti e le comunità a una produzione e a un consumo responsabile del cibo, attraverso sessioni di formazione agroecologica ed eventi di sensibilizzazione per un sistema alimentare sostenibile. Ma sono importanti anche per la tutela della biodiversità, poiché permettono alle giovani generazioni di conoscere le varietà di colture autoctone e capire come salvaguardarle e valorizzarle attraverso il risparmio, la condivisione e il consumo dei loro semi».

L’Orto Slow Food di Rwentobo

Orti in Africa slow food: Puglia e Uganda
Studenti dell’istituto Puglia a Rwentobo, Uganda

L’Orto Slow Food di Rwentobo si inserisce nel più ampio progetto di sostegno umanitario “Villaggio Puglia a Rwentobo”, che ha trasferito in Uganda una porzione del territorio regionale pugliese ed è il segno tangibile della cooperazione allo sviluppo e alla solidarietà internazionale. Tra i coordinatori del progetto in Italia ci sono Domenico Zonno, rappresentante dell’Associazione Meridians, Marcello Longo di Slow Food Puglia e Pietro Zito, cuoco dell’Alleanza del Ristorante Antichi Sapori di Montegrosso di Andria, che per rendere ancora più evidente questo legame con la Puglia nella terra e sulla tavola, ha proposto di donare e piantare una selezione di semi della biodiversità pugliesi a Rwentobo.

«Il programma degli orti di Slow Food in Africa va ben oltre l’orto in sé. Significa permettere alle comunità di accedere a cibo fresco e sano, garantire la riappropriazione delle tradizioni agricole locali, svolgere un’azione importante per la lotta alla povertà e il raggiungimento della sicurezza alimentare, e formare leader consapevoli del valore della propria terra e della propria cultura, protagonisti del cambiamento e del futuro di questo continente» conclude Marcello Longo.

In questo momento sono attivi  due importanti progetti di sostegno sanitario presso l’Ospedale di Mbarara, seconda città per grandezza dell’Uganda: la realizzazione di un Centro Dialisi  e un progetto di Teledialisi unitamente ai Policlinici di Bari e Foggia, la Scuola di Medicina dell’università di Bari, di cui è Responsabile Scientifico il Prof. Loreto Gesualdo,  e  l’ampliamento della   Scuola di Arti e Mestieri  denominata “Puglia” sempre a Rwentobo,  in collaborazione con la Provincia dei Frati Minori di San Francesco in Africa, guidata da Fr. Frederick Odhiambo.

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