Soltanto in Africa, da almeno 4 mila anni, esiste una specie unica e distinta, l’Oryza glaberrima, originaria del delta del Niger e caratterizzata dal colore rosso del rivestimento dei chicchi. Nella provincia di Comoé, nel sud del Burkina Faso, al confine con la Costa d’Avorio, cresce una varietà tradizionale di riso rosso, denominata nella locale lingua cerma “Cira-Mahingou”.
Questa regione, la cui foresta è catalogata come sito Ramsar, ossia zona umida di importanza internazionale, è attraversata dal fiume Comoé e si distingue per una fauna e una flora molto ricche: antilopi, elefanti, uccelli migratori, ma anche numerose specie di alberi e frutti selvatici.
Il riso rosso è una delle ricchezze della biodiversità dell’area: questa varietà si è adattata molto bene al pedoclima della zona.
Il chicco, di medie-piccole dimensioni, assume sfumature che vanno dal bianco al rosso ed è particolarmente fragile, quindi più difficile da trasformare senza rotture. Inoltre, si disperde facilmente, e questo determina una perdita di produzione alla raccolta. Di norma è coltivato dalle donne nelle aree marginali pianeggianti, si semina a mano durante la stagione delle piogge (attorno a giugno), cresce durante le piene e rimane immerso sotto l’acqua per 60 giorni. Il ciclo di produzione è di 6 mesi, il doppio rispetto alle varietà ibride oggi coltivate e consumate in Africa occidentale.
Per queste ragioni la sopravvivenza del riso rosso è minacciata da ibridi più produttivi: solo alcune donne lo coltivano ancora per il consumo familiare, nei villaggi di Sienena e Ouangolodougou. Rappresenta infatti un ingrediente immancabile nei pranzi delle cerimonie del popolo Ciramba (Gouin). E un riso buono, meno dolce al consumo, e grazie alla sua grande capacità di assorbire l’acqua è molto apprezzato nella preparazione di una zuppa e del tô, un piatto tradizionale cucinato durante i rituali.
L’obiettivo del Presidio è di lavorare sulle tecniche di coltivazione, riducendo ed eliminando l’uso dei prodotti chimici e curando la riproduzione dei semi, di migliorare la qualità della trasformazione e diffondere il consumo di questa varietà tradizionale attraverso la sua promozione sul mercato locale.
Area di produzione
Villaggi di Ouangolodougou e di Siniéna, provincia di Comoé, sud del Burkina Faso.
Presidio sostenuto da
Regione Piemonte