Nel cuore della provincia di Taranto, immersa tra colline e ulivi secolari, la cittadina di Crispiano è conosciuta anche come “città delle cento masserie”, per i magnifici edifici storici sparsi nelle campagne: sedi di aziende agricole che risalgono a un periodo che va dal XV al XIX secolo e che in buona parte sono state ristrutturate e riportate all’antico splendore. In questa zona, tutte le famiglie coltivavano una particolare varietà di pomodoro, selezionata secoli fa nel “Vallone” di Crispiano, l’area agricola più fertile, caratterizzata da appezzamenti delimitati da muri a secco.
Il pomodoro giallorosso di Crispiano ha forma tondeggiante, polpa morbida e una buccia spessa di colore giallo aranciato, che sembra non arrivare mai a maturazione completa. In bocca ha una gradevole acidità e un leggero retrogusto erbaceo, di foglie di pomodoro. I semi per le nuove piantine sono recuperati dai pomodori del primo palco, ossia i frutti che si trovano alla base della pianta. Non è rampicante e questo rende più faticosa la raccolta, che inizia verso la fine di luglio e può arrivare fino all’inizio di settembre. I frutti sono disposti delicatamente in cassette di legno e conservati in cantina, ma possono anche essere legati con un filo in ghirlande (le “nzerte”) e appesi sotto i porticati delle masserie: sono i cosiddetti pomodori da serbo e mantengono la loro consistenza per tutto l’inverno e oltre.
I pomodori giallorossi di Crispiano sono ottimi in insalata, per preparare sughi e come condimento delle frise (taralli di grano duro cotti in forno, spaccati a metà e biscottati nuovamente in forno, che vengono poi bagnati in acqua e conditi con pomodoro fresco, sale, origano e olio extravergine).
Stagionalità
Il pomodoro si raccoglie dalla fine di luglio all’inizio di settembre. Il pomodoro da serbo è reperibile tutto l’anno
Torna all'archivio >Il giallorosso di Crispiano è sopravvissuto grazie a una manciata di produttori, che coltivano questa varietà su pochi ettari. Venduto fresco a un prezzo che va da uno a tre euro al chilo, è conosciuto e apprezzato soltanto dai più anziani, che ricordano questo pomodoro della loro infanzia.
Il Presidio, che coinvolge, cinque produttori, nasce per salvare i semi di questa varietà antica e valorizzarla sul mercato, in modo che i contadini ottengano il giusto compenso per il loro lavoro.
Area di produzione
Comune di Crispiano, provincia di Taranto
Presidio sostenuto da
Comune di Crispiano
Boccacci di Puglia
di Giuseppe Cito
Via Magazzino, 65
Crispiano (Ta)
Tel. 328 0019073
citogiuseppe@libero.it
Boccacci di Puglia
di Francesco Serio
Via Parini, 36-2
Crispiano (Ta)
Tel. 339 7081664
studiocommercialeserio@gmail.com
Michelina Russo
Via Circonvallazione, 72
Crispiano (Ta)
Tel. 349 0903392
michelinarusso374@gmail.com
Flora Vinci
Via Napoli, 13
Crispiano (Ta)
Tel. 334 3571034
semeraro.pietro66@gmail.com
Giuseppe Cito
Tel. 328 0019073
citogiuseppe@libero.it
Responsabile Slow Food del Presidio
Alfredo de Lucreziis
alfredo.delucreziis@virgilio.it