Conosciuta nel parmense e nel reggiano come “nobile” e nel piacentino come “lauro”, l’origine di questa varietà non è nota. Sembra probabile, date le caratteristiche di unicità, che non sia stata importata, come altre varietà di pere, per esempio la bergamota e la curato, o di susine come la regina claudia, ma sia nata proprio in Emilia. Un caso fortuito: un seme che ha dato vita a una pera apprezzata dai contadini locali, che hanno deciso di propagarla di generazione in generazione sino ai giorni nostri.
La pianta, se innestata su franco (selvatico di pero), può raggiungere dimensioni ragguardevoli, alcuni alberi superano i 10 metri di altezza. Il portamento è assurgente, con chioma compatta, fitta e verticale. Le foglie sono verde chiaro, arrotondate e cuoriformi. Il picciolo è lungo e anch’esso di colore chiaro. I fiori sono bianchi, con 5 petali, 5 sepali, un pistillo e tanti stami, raggruppati in mazzetti (corimbo). La fioritura avviene in pianura verso la prima metà di aprile (leggermente anticipata in collina nei versanti meglio esposti, ritardata in montagna) e dura circa una decina di giorni.
Il frutto, di dimensione medio-piccola, ha una forma particolare e unica nel suo genere, che lo rendono facilmente riconoscibile. Largo e arrotondato alla base, si snellisce a mano a mano che ci si avvicina al picciolo, per poi interrompersi e risultare tronco nel punto in cui quest’ultimo si inserisce. La buccia è sottile, di colore giallo molto intenso quando il frutto è maturo, con sfumature rossastre laddove è stata esposta al sole. La polpa è dura, soda, croccante e granulosa, di colore bianco crema, che diventa giallino una volta tagliata per effetto dell’ossidazione dell’aria. All’olfatto è molto profumata, ma troppo dura da mangiare appena colta. Si tratta infatti di una pera da cuocere, nel vino o nell’acqua. Si mangia in insalata con le patate o con le castagne, si usa per il ripieno del tortel dols (un tortello con ripieno dolce a base di pere, mele cotogne e zucca, classico della cucina locale), oppure trasformata in mostarda, da consumare in abbinamento a formaggi o carni.
Stagionalità
Fresca è reperibile nel mese di ottobre, trasformata si trova tutto l’anno.
Il Presidio affianca un gruppo di coltivatori che, ripristinando i terreni incolti sull’Appennino parmense, ha scoperto vecchi esemplari di piante di pera nobile e ha deciso di tornare a coltivarla, ridando vigore a una coltivazione che è giunta noi relegata ai soli frutteti familiari.
Area di produzione
La zona di produzione comprende tutti i comuni delle province di Parma e Piacenza, dal fiume Po sino a 1000 m di altitudine.
Il Presidio è sostenuto dalla Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Parma
Simona Abelli
Loc. Costa Alta 154 Casaselvatica
Berceto (PR)
Tel. 338 3643869
info@nobilediparma.com
www.nobilediparma.com
Giacomo Bersiga
Loc. Alvara 77
Pagazzano di Berceto (PR)
Tel. 339 6679896
info@melnaturae.it
www.melnaturae.it
Dante Carboni
via Molino, 10
Baganzola (PR)
Tel. 348 9274359
mamauro@maurocarboni.it
www.equasrl.com
Vittorio Lombatti
loc. Costa Alta 155 - Casaselvatica
Berceto (PR)
Tel. 338 7691086
info@biologicalombatti.it
www.biologicalombatti.it
I produttori sono riuniti nella:
Associazione per la tutela e promozione della Pera Nobile
Nobile del Ducato APS
www.nobiledelducato.it
info@nobiledelducato.it
Matteo Ghillani
Tel. 347 8339479
ghillanimatteo@gmail.com
Responsabile Slow Food
Mauro Carboni
Tel. 348 9274359
mauro@maurocarboni.it