Pera briaca, pera Cocomera o meglio ancora, date le dimensioni mignon, pera Cocomerina: sono i nomignoli quasi affettuosi, da fiaba per i bimbi, con i quali si definisce la piccola pera coltivata ancora sull’Appennino Cesenate. Il nome si riferisce alla polpa che, nel raccolto più tardivo, assume un intenso colore rosso, di cocomero. La buccia è verde e la polpa ha un colore più intenso al centro del frutto, mentre vicino ai semi diventa di un rosa brillante. La forma è ovoidale, piuttosto piccola, tanto che il peso del frutto varia da 20 a 60 grammi.
Dagli anni Cinquanta anche in Italia si è sviluppata la frutticoltura intensiva, basata su frutteti specializzati e, poco alla volta, le vecchie varietà sono diventate un ricordo: del patrimonio varietale esistente tra Seicento e Settecento, dipinto dal pittore mediceo Bartolomeo Bimbi, che contava 115 tipi diversi di pera, ne sono giunti a noi solo 17.
Ma in alcune zone, come nell’Appennino Cesenate, e in particolare nella località Le Ville di Montecoronaro, qualcosa si è salvato.
Dolce e molto profumata, dal vago sentore moscato e di sorba, la Cocomerina si conserva per poco tempo ed è molto sensibile alla ticchiolatura. Due i periodi di raccolta: le prime maturano alla fine di agosto, le tardive si raccolgono alla fine di ottobre. Entrambe vanno consumate subito, al momento della raccolta, quasi prima che cadano, altrimenti si perdono molte delle loro caratteristiche organolettiche. Data la particolare aromaticità e la fragilità del frutto, che ne rende difficile la commercializzazione, la pera Cocomerina si presta molto bene alla trasformazione in marmellate o alla conservazione in sciroppo.
Stagionalità
La raccolta si effettua da agosto a settembre per la varietà precoce e in ottobre per la varietà tardiva. Trasformata è reperibile tutto l’anno
Torna all'archivio >Per valorizzare e incrementare la coltivazione della pera Cocomerina si è costituita un’associazione che, creando una rete di tutti i coltivatori presenti sul territorio, si occupa di raccogliere ogni anno il raccolto, di commercializzarlo e trasformarlo in confetture e conserve, realizzate con ingredienti rigorosamente naturali. Tra le attività c’è il censimento di tutte le piante esistenti, la sistemazione delle piante inselvatichite, l’assistenza ai coltivatori e la realizzazione di un campo didattico-sperimentale.
Area di produzione
Alta Valle del Savio: località Ville di Montecoronaro e altre aree dei comuni di Verghereto e Bagno di Romagna (provincia di Forlì-Cesena).
Presidio sostenuto da
Comunità Montana Appennino Cesenate, Regione Emilia Romagna
Associazione Culturale Pro Ville
Ville di Montecoronaro, 39
Verghereto (Fc)
Tel. 338 4889728
info@peracocomerina.it
www.peracocomerina.it
Simone Mercatelli
Tel. 338 4889728
info@peracocomerina.it
Responsabile Slow Food del Presidio
Luca Toni
Tel. 339 7517793
luca@matildestudio.com