Tra le tante varietà di peperone quadrato, quella coltivata da oltre un secolo nei terreni a sud della città di Asti, nella piana alluvionale del fiume Tanaro, in particolare negli orti della Motta (una frazione del comune di Costigliole d’Asti) è una delle più pregiate. Alla caratteristica forma quadrangolare della bacca gialla o rossa, si accompagnano generose dimensioni, polpa spessa e carnosa, gusto intenso ma dolce e delicato, dato dall’elevato contenuto zuccherino che lo rende tanto prelibato ma velocemente deperibile.
L’orticoltura in queste zone è una pratica antichissima. Nel XI secolo l’area lungo il Tanaro si chiamava vivarium, con un chiaro riferimento alla coltivazione di verdure. Nel 1914, la documentazione di un “Concorso a premi per la razionale coltivazione degli orti nel circondario di Asti” bandito per iniziativa della Società Orticola Astigiana, evidenzia la produzione di peperoni da parte di numerosi orticoltori costigliolesi. Nei decenni successivi il peperone si afferma come una coltura privilegiata della zona della Motta che, orgogliosamente, era soprannominata “piccola California”.
Negli anni ‘60-’70 la sua fama raggiunge l’apogeo: i peperoni sono inviati in quantità sui mercati di Milano e Torino. Poi la decadenza. I peperoni sono sostituiti prima dai fiori e poi dalle nocciole.
Il famoso quadrato di Motta diventa rarissimo e poi introvabile, anche se rimane viva la tradizione della sua sagra, che si tiene l’ultima settimana di luglio.
Intinto crudo nell’olio, farcito, conservato sotto raspa, oppure arrostito e poi cosparso di bagna cauda il peperone quadrato della Motta si è guadagnato un ruolo da protagonista nella tradizione culinaria piemontese e in particolare costigliolese, con memorabili testimonianze, come quella di Lidia Alciati, la grande cuoca del ristorante “Da Guido”, il cui peperone quadrato farcito con tonno, capperi, acciuga, e condito con un po’ di maionese e una goccia di aceto di vino bianco, è indimenticabile.
Stagionalità
La raccolta avviene nel mese di luglio
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Comuni di Costigliole d’Asti (in particolare in località Motta), Isola d’Asti e Govone nelle aree rivierasche e limitrofe del fiume Tanaro
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Costigliole d’Asti (At)
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Stefano Scavino
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