Sulle colline che precedono le Prealpi lombarde, si alleva una pecora autoctona conosciuta come brianzola. Il territorio della Brianza è prevalentemente lacustre e non ha pascoli estesi. Le brianzole si accontentano delle zone marginali, terreni ripidi e spesso terrazzati. Il pascolo, in queste aree è molto importante, anche perché rappresenta un argine all’avanzamento incontrollato dei boschi di latifoglie.
Riconducibile al gruppo delle pecore alpine giganti da carne, la brianzola è un animale di alta statura e di taglia medio-grande: può raggiungere il peso di 100 chili nei maschi e di 80 nelle femmine. Il profilo è montonino, la testa è priva di corna in entrambi i sessi, le orecchie sono pendenti e sottili, il vello bianco è privo di macchie e la lana, di finezza media, è sostituita da un pelo corto e lucido sulla testa fin dietro le orecchie, sulla pancia, sulla gola e sugli arti.
Originariamente presente in tutta l’area collinare della Brianza e, soprattutto, nel Lecchese e nel Comasco, era conosciuta come razza locale o nostrana. Il nome brianzola risale agli anni Trenta e compare per la prima volta sulle pubblicazioni della Cattedra Ambulante di Agricoltura della Provincia di Como.
Tradizionalmente era allevata nelle cascine ed era condotta al pascolo nelle zone collinari adiacenti, in particolare quelle più difficili da raggiungere per i bovini. Serviva per tenere puliti prati e campi ed era apprezzata per la lana folta e preziosa, la prolificità, l’attitudine materna e la buona produzione di carne.
L’agnello brianzolo è ingrediente importante della gastronomia locale, ma si mangia anche la pecora, che viene macellata a fine carriera (verso gli otto anni). La carne di questa razza è idonea a diverse cotture e può essere cucinata in ricette tradizionali, come la pecora stufata al rosmarino e lo spezzatino di agnello in umido con patate, ma anche in preparazioni creative, come la tartare di pecora.
Gli allevatori tosano le pecore anche due volte all’anno (primavera e autunno): la lana in parte è lavata e cardata localmente e usata per materassi e cuscini, in parte, è inviata a stabilimenti del biellese per la produzione di filati.
Stagionalità
Reperibile tutto l’anno
Il disciplinare prevede che i capi siano allevati prevalentemente al pascolo e che la razione alimentare (quando il pascolo non è accessibile) si basi su foraggi e, in minima parte, su cereali. Ogm e insilati sono vietati. Gli agnelli sono alimentati esclusivamente con latte materno e sono svezzati non prima di 45 giorni.
Area di produzione
Zone collinari e montane delle province di Lecco, Como e Monza Brianza
Presidio sostenuto da
Slow Food Lecco, Slow Food Como, Slow Food Monza e Brianza, Parco Valle Lambro, Parco delle Groane
Agriturismo Rusconi
Località San Tomaso
Valmadrera (Lc)
Tel. 333 3579879
carlo.rusconi@outlook.it
Maria Ida Anghileri
Strada del Ronco, 36
Garlate (Lc)
Tel. 338 6029804
il.ronco@tiscali.it
Associazione della Pecora Brianzola
Via Pedro Vasena
Galbiate (Lc)
Tel. 0341 240724
pasqualeredaelli@yahoo.it
L’associazione riunisce 35 allevatori, tra questi le aziende che commercializzano direttamente la carne sono:Bruno Colombo
Frazione Borima, 18
Suello (Lc)
Tel. 333 1937604
br.colombo.52@gmail.com
Frigerio
di Adelio Frigerio,Roberto e Fabrizio Tamai
Via Fontanino
Luisago (Co)
Tel. 338 6071578
fabrizio.tamai84@gmail.com
Marco Frison
Cascina Bellesina, 1
Missaglia (Lc)
Tel. 339 8186705
info@cascinabellesina.it
Mauro Gerosa
Via del Viandante, 28
Abbadia Lariana (Lc)
Tel. 339 1914903
gerosa.mauro@alice.it
Maria Maddalena Piloni
Capitano Muttoni, 1
Primaluna (Lc)
Tel. 347 8390608
Pasquale Redaelli
Via Valcavellino, 360
Garlate (Lc)
Tel. 339 5342069
pasqualeredaelli@yahoo.it
Marco Frison
Tel. 339 8186705
info@cascinabellesina.it
Responsabile Slow Food del Presidio
Anna Falzetta
Tel. 351 5528009
annafalzettarichy@gmail.com