Sull’isola di Giava, otto ore a sud-ovest di Giacarta, tra il mare e la foresta tropicale, i villaggi di Panyaungan e Karangkamulyan si caratterizzano per un gran numero di palme da cocco.
Coltivati per la loro resistenza al clima del luogo e per la continua produzione di frutti, questi alberi sono il rifugio preferito delle api asiatiche selvatiche (Apis cerana), note in lingua giava come tawon madu. Il legame fra le api e le palme è strettissimo: le prime aiutano l’impollinazione e il nettare, a sua volta, dà un sapore unico al miele (chiamato miele cingagoler o localmente madu cingagoler).
Un tempo, gli abitanti del villaggio mangiavano le larve delle api; ancora oggi sono ingrediente di alcuni piatti tradizionali, come il pais nyiruan (preparato con larve cotte al vapore con foglie di banana insaporite con cipolla e sale) e il sayur nyiuran (larve con curcuma, cipolla, aglio e sale). Ma si tratta di un uso molto raro, perché l’attenzione si è spostata sulla produzione del miele.
A partire dagli anni ’80 sono stati costruiti e sistemati nella vicina foresta i primi rudimentali alveari in legno (nyiruan). Dopo alcuni mesi le api li hanno popolati; a quel punto sono stati spostati vicino alle abitazioni, per controllarli con più attenzione. È iniziato così l’allevamento dell’ape cerana. Gli abitanti del villaggio ritengono che la presenza di un alveare vicino alla propria casa sia segno di prosperità, salute e armonia con la natura.
L’ape cerana è di colore scuro, ha dimensioni simili a quella europea ma è più resistente alla varroa. Produce buone quantità di miele, anche se inferiori alle api europee, forse perché la sua domesticazione è molto recente.
Il miele si raccoglie due volte l’anno, tra maggio a settembre, dopo la stagione delle piogge. Il suo colore va dal marrone al marrone scuro e ha sapore dolce, con note di fiori di cocco.
Negli ultimi tempi, la produzione del miele ha iniziato a risentire del cambiamento ambientale e climatico. Le stagioni secche sono diventate troppo calde e le palme da cocco stanno lasciando il posto a miniere di carbone e a impianti per la produzione di cemento, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’ape cerana.
Nel 2012 esistevano 250 alveari mentre a inizio 2014 il numero è sceso a 150. Il Presidio nasce grazie al lavoro della condotta Slow Food locale e dei villaggi di Panyaungan e Karangkamulyan. I prossimi passi saranno la definizione di un disciplinare di produzione per migliorare la qualità organolettica del miele e la sua promozione sul mercato.
Area di produzione
Distretto di Lebak, provincia di Banten, isola di Java
Bibong Widyarti
Fiduciario della condotta Slow Food Jabodetabek – Jakarta
bibong.widyarti@gmail.com
Responsabile dei produttori del Presidio
Wandi Assayid for Ade Maulana
lppmstkip@gmail.com