Erano migliaia gli ettari di frassineti coltivati in tutta la Sicilia nord occidentale. Un patrimonio forestale ridotto oggi a 250 ettari nei paesi di Pollina e Castelbuono, in provincia di Palermo. Si tratta di terreni marginali e scoscesi che non si sono mai prestati a colture meccanizzate e redditizie. Di cui soltanto il 20-30% dei frassini è ancora produttivo.
Durante l’estate, i frassinicoltori incidono la corteccia dei tronchi per lasciar fuoriuscire una sostanza azzurrina e resinosa che, esposta al sole torrido, si rapprende formando stalattiti biancastre di manna.
La raccolta avviene con il mannaruòlu (per incidere), la rasula (per raschiare la manna che rimane nei solchi della corteccia) e una grande foglia di ficodindia (che raccoglie la parte colata a terra). Non tutta la manna raccolta è di elevata qualità: solo quella che scivola a stalattite e non entra in contatto con la corteccia è manna purissima. La manna raschiata dalla corteccia, invece, ha molte impurità.
Oggi gli ’ntaccaluòri, i raccoglitori di manna, sono ancora molti, ma soprattutto anziani. Solo per due di loro la manna è la principale fonte di reddito. Ma la coltivazione del frassino da manna è stata l’attività prevalente delle famiglie madonite fino al secondo dopoguerra.
Negli anni Cinquanta migliaia di quintali erano esportati oppure lavorati dalle fabbriche di mannite italiane. In quegli anni la raccolta pro capite era di circa 300 chili annui contro i 90 attuali.
Pochi, ma pagati molto bene: nel 1965 un chilo di manna costava 1500 lire, oggi, invece, il guadagno dei coltivatori è minimo e le previsioni sul futuro di questa coltivazione sono fosche.
Tuttavia la coltivazione del frassino da manna deve essere preservata anche per l’importante valenza ambientale (rappresenta una barriera contro il degrado del territorio delle Madonie) e storica (i frassineti possono di fatto essere considerati una sorta di museo all’aperto).
Stagionalità
Si raccoglie da luglio ad agosto. La manna è reperibile tutto l'anno
Torna all'archivio >Solo la “manna eletta”, quella purissima, è la manna del Presidio.
Leggere e spugnose, quasi insapori, le stalattiti di manna sono da secoli un dolcificante naturale a bassissimo contenuto di glucosio e fruttosio con proprietà depurative e leggermente lassative.
Oggi la maggior parte della manna è destinata alla trasformazione: se ne estrae mannite che, confezionata in pani, è utilizzata dall’industria cosmetica oppure da quella farmaceutica per la produzione di lassativi, diuretici, dolcificanti. La manna pura, definita di varietà cannolo, la più pregiata, è commercializzata nelle erboristerie come depurativo e lassativo.
Ma questo antichissimo prodotto può anche essere un buon dolcificante per la pasticceria: utilizzato in torte, biscotti, budini e moltissime altre specialità dolciarie.
Area di produzione
Comuni di Castelbuono e Pollina (provincia di Palermo)
Presidio sostenuto da
Regione Sicilia
Mario Cicero
Contrada Cozzo San Ippolito
Castelbuono (Pa)
Tel. 320 6661849
info@madonieexplorers.com
Santi Cinquegrani
Via Verga, 3
Pollina (Pa)
Tel. 339 6227668
cinquegrani.santi@alice.it
Cooperativa Nuova Alba
di Giuseppe Cassataro
Via Dante, 2
Pollina (Pa)
Tel. 345 7072354
coop.nuovaalba@gmail.com
Giulio Gelardi
Via Caduti in guerra, 27
Pollina (Pa)
Tel. 329 8851889
La Manna di Zabra
di Valerio Onorato
Contrada Zabbra
Pollina (Pa)
Tel. 339 6328555
info@lamannadizabbra.com
Santi Musotto
Via San Giuliano, 36
Pollina (Pa)
Tel. 349 0941165
Mario Cicero
Tel. 320 6661849
info@madonieexplorers.com
Responsabile Slow Food del Presidio
Carmelo Giunta
Tel. 333 8306288
casalvecchiogeraci@libero.it