Tra i surrogati del caffè della tradizione contadina merita sicuramente una citazione quello ottenuto dal lupino (Lupinus Pilosus) di Anterivo: una località montana incorniciata da piccoli orti incastonati in ampi prati verdi, nella Val di Fiemme, all’interno del parco naturale del Monte Corno.
Il lupino coltivato ad Anterivo è una leguminosa annuale con fusto eretto, che può raggiungere i 120 cm. La ramificazione laterale è accentuata, le foglie sono digitate e ciascuna è composta da 9-12 foglioline setose e villose su entrambe le pagine. I meravigliosi fiori blu, punteggiati da macchioline giallo-bianche e sporadicamente anche rosa, sono riuniti in grappoli e, durante il periodo della loro massima fioritura, trasformano i campi in una caratteristica distesa color blu. I baccelli, ricoperti da una morbida peluria, contengono 2-4 semi piuttosto voluminosi, compressi, dalla superficie ruvida di colore screziato tra il marrone chiaro e il marrone scuro.
I semi, raccolti in luglio e agosto, vengono messi ad essiccare al sole e poi tostati e macinati fino a formare un’invitante polvere dal profumo di nocciola tostata e cacao. Dopo l’infusione in acqua bollente per 5-8 minuti si ottiene una bevanda scura, profumata, dal gusto piacevole, delicatamente amarognolo e acidulo.
Il “caffè di Anterivo” (“Altreier kaffee” in tedesco) è parte integrante della memoria collettiva degli abitanti del paese e ha una tradizione più che centenaria. Insieme a patate, cavoli cappucci, erbe e piante officinali, questa varietà di lupino è da sempre presente negli orti contadini di Anterivo. Il più antico documento che cita la coltivazione risale al 1887. Si tratta della biografia del principe vescovo Johann Baptist Zwerger, che nacque ad Anterivo e svolse il suo ministero episcopale a Graz-Seckau, in Austria. Nelle sue memorie scrive che questa leguminosa, nota nella zona come “caffè di Anterivo”, permetteva “persino ai più poveri di realizzare un piccolo guadagno”. La polvere, essendo leggera, era infatti trasportata facilmente dalle donne che giungevano a piedi nelle aree vicine della Bassa Atesina, del Cavalese e di Capriana per commercializzarla e quindi ottenere un’integrazione al reddito. L’infuso si consumava principalmente a livello famigliare, ma, essendo conosciuto anche per la proprietà di lenire problemi di digestione, era somministrato persino al bestiame.
Oggi è usato non solo come bevanda, ma anche in cucina per aromatizzare piatti di carne e per la preparazione di alcuni trasformati: grappa, birra, cioccolato, gelati e altri dolci.
Stagionalità
Il lupino si raccoglie tra luglio e agosto. Il prodotto derivato dalla sua tostatura e macinatura e i relativi trasformati sono reperibili tutto l’anno.
Il Presidio si prefigge di valorizzare e accrescere la produzione di questo particolare prodotto - favorendone la diffusione nei ristoranti e nei mercati regionali, nazionali e internazionali - e la reintroduzione della coltivazione nei campi delle giovani famiglie contadine.
Presidio sostenuto da
Associazione Turistica Parco Naturale Monte Corno Anterivo - San Lugano - Trodena
Tel. 333 5312643
info@altreierkaffee.it
www.altreierkaffee.it
Il lupino macinato e tostato si può acquistare presso i punti vendita della Famiglia Cooperativa di Cavalese Soc. Cop., specialmente presso la filiale di:
Anterivo,
Piazza Municipio, 1
Tel. 0471 882533
commerciale@coopcavalese.it
www.coopcavalese.it
Adam Givani
Tel. 347 4923686
adam.givani@dnet.it
Referente Slow Food
Angelo Carrillo
Tel. 339 8189965
angelo.carrillo@aol.com