I Kiriri sono uno dei popoli indigeni presenti nel sertão, la regione semi-arida del nord est brasiliano. Il loro nome significa popolo silenzioso, taciturno, ma questa comunità è riuscita ad alzare la voce e ad ottenere una vittoria importante, fonte di ispirazione per molte altre popolazioni indigene che lottano per l’accesso alla terra. Dopo quindici anni di battaglie, infatti, nel 1990 il Governo Federale ha riconosciuto ai Kiriri il diritto sulla terra che abitavano da sempre e ha restituito loro anche gli spazi su cui si erano insediate popolazioni non indigene. Questo territorio indigeno si trova nel municipio di Banzaê (che significa “terra dei coraggiosi”) e in alcuni municipi limitrofi, nello stato di Bahia.
L’alimentazione tradizionale dei Kiriri si basa su molti frutti di piante spontanee, selvaggina, pesce, ma anche su alcuni prodotti coltivati in consociazione fra loro: fagioli verdi, conosciuti anche come “de rama” o “ligeirinho”, mais e manioca.
La manioca si coltiva da ottobre a dicembre e si raccoglie tra luglio e agosto. La farina si produce nelle cosiddette “case della farina” (unità di trasformazione della manioca) o in casa. La radice grattugiata si sistema all’interno di grandi foglie o sacchi, che vengono arrotolati e strizzati per far fuoriuscire l’acqua. A questo punto si ottiene una pasta: le famiglie la portano a casa e la setacciano, ottenendo così la farina. L’acqua ottenuta dopo la strizzatura viene raccolta in un secchio, sul cui fondo si deposita la fecola (o amido di manioca).
La farina, nel suo uso più comune, è cotta a fuoco basso in una casseruola e consumata in accompagnamento alle carni provenienti dalla caccia o dalla pesca (come camaleonte e pecari, una sorta di facocero), ma è utilizzata anche per preparare i beijus (una sorta di crèpe) e il susú (farina di manioca tostata, servita con pesce o carne di maiale salata); la goma (fecola) è usata invece per preparare biscotti e il cuscus di manioca, spesso accompagnato con cocco grattugiato.
La crisi della lavorazione tradizionale della manioca è legata alla graduale scomparsa delle case della farina e alla grave siccità che ha colpito la zona negli anni compresi tra il 2011 e il 2017. I Kiriri, taciturni ma tenaci, hanno gradualmente ripreso la coltivazione della loro pianta simbolo, che in futuro potrà rappresentare non solo una fonte di sostentamento ma anche un’importante fonte di reddito.
L’ ACIKSAM e l’IFAD cooperano sul territorio già dal 2006, lavorando per la costruzione di alcune unità di lavorazione e organizzando la distribuzione di semi di manioca tra le famiglie Kiriri.
Oltre al recupero della produzione di manioca e dei suoi derivati, il Presidio si impegna a facilitare l'inserimento dei giovani Kiriri nell’organizzazione del sistema produttivo, a stimolare la loro partecipazione e rappresentanza politica all’interno della comunità, e a coinvolgerli nella rete degli indigeni di Terra Madre.
Area di produzione
Aldeia Marcação Kiriri, comune di Banzaê, Stato di Bahia, nord est del Brasile.
Presidio sostenuto da
IFAD - International Fund for Agricultural Development
Associação Comunitária Indígena Kiriri Santo André de Marcação (ACIKSAM)
Fabiana Santiago
Tel. +55 75 99030797
fabinhakiriri@gmail.com
Referente Slow Food
Reveca Cazenave-Tapie
Tel. +55 71 86148081
r.tapie@slowfoodbrasi.com