Il cardamomo fece la sua comparsa in Guatemala all’inizio del XIX secolo. Introdotto da un giovane tedesco, Oscar Kloeffer, per aromatizzare medicine, ben presto si diffuse in gran parte del paese. Una delle zone in cui la sua coltivazione si è radicata maggiormente è il municipio di Ixcán, nella regione del Quiché, dove si ottiene un prodotto di eccellenza. Il municipio, uno dei teatri più sanguinosi della guerra civile che ha segnato il paese tra gli anni Ottanta e Novanta del XX secolo, terminando nel 1996, è abitato da indigeni di cinque etnie differenti (Q’eqchì, Q’anjob’al, Mam, Kichè e Ladinos) dedite prevalentemente all’agricoltura.
La diffusione della produzione di cardamomo ha avuto un grande sviluppo nella zona soprattutto negli anni a cavallo del XXI secolo, quando i prezzi di vendita erano decisamente elevati data la grande domanda internazionale (Stati Uniti, Europa e soprattutto i paesi arabi). Tuttavia, la contrazione del mercato dell’ultimo decennio ha determinato una riduzione drastica dei prezzi con inevitabili conseguenze a livello economico e sociale per la popolazione locale. Oggi, la coltivazione di cardamomo copre circa il 30% dell’area agricola e coinvolge poco meno del 50% della popolazione contadina di Ixcán, costretta a vendere il proprio prodotto al prezzo di costo nonostante la sua buona qualità. Coltivato in zone tropicali tra i 600 e i 1500 metri, il cardamomo è il frutto di piante della famiglia delle Zinziberaceae. Si presenta come una serie di piccoli semi scuri racchiusi in gusci verdi. L’aroma è agrodolce, simile a quello del limone. La raccolta avviene circa tre volte all’anno (in ottobre, novembre e dicembre) ed è manuale. Successivamente, il cardamomo viene sottoposto a essiccazione per circa 24 ore e dunque preparato per la vendita (è commercializzato direttamente il seme, in grani o in polvere). Il cardamomo è antisettico, facilita la digestione ed è considerato un vero e proprio antidoto contro i malanni legati all’età.
Il Presidio ha coinvolto le comunità e le famiglie di produttori interessate al progetto e ha lavorato alla stesura di un disciplinare di produzione per migliorare la filiera produttiva.
Il lavoro si è focalizzato sullo studio di trasformati a base di cardamomo (in particolare un infuso e un liquore) e sulla loro promozione sul mercato nazionale. Inoltre, grazie anche al contributo della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, è stato costruito un magazzino per stoccare il cardamomo.
Area di produzione
5 comunità del municipio di Ixcán: Valle 1, San Antonio Tzejá, Santiago Ixcán, Copal “AA”, Primavera del Ixcán, dipartimento di Quiché
Manuel Juárez Pérez
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Manuela Pastor Miranda
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