L’Etiopia è il paese di origine del caffè e, dunque, l’unico al mondo in cui si trovano piante allo stato selvatico. Ogni famiglia, da millenni, tosta le sue ciliegie, le pesta nel mortaio, e offre il caffè agli ospiti seguendo un rito solenne, con un forte simbolismo di ospitalità, amicizia e rispetto. La preparazione del caffè – parte integrante della vita quotidiana etiope – è una cerimonia tradizionale e suggestiva, che accomuna tutte le classi sociali: l’ospite è accolto da una donna officiante e da un tappeto di fiori ed erba appena tagliata disteso di fronte a un piccolo tavolino, che funge da supporto per le tradizionali tazzine senza manico. I chicchi di caffè, sgusciati, sono lavati e tostati su un braciere, fino a quando non raggiungono la giusta colorazione, e poi mostrati agli invitati. La loro fragranza si diffonde grazie a un delicato movimento delle mani. La polvere ottenuta dalla macinatura nel mortaio viene versata nella jabana, la caffettiera tradizionale, ripiena di acqua bollente. Il primo caffè (abol), già zuccherato, si serve alla persona più anziana, poi si passa agli altri due (tona e baraka), ottenuti aggiungendo di volta in volta acqua nella jabana. I tre caffè sono serviti con mais, grano oppure orzo tostato. La foresta di Harenna, una delle più grandi dell’Etiopia, si trova tra le montagne del magnifico Parco nazionale del Bale, 350 chilometri a sud della capitale Addis Abeba. Qui, intorno ai 1800 metri di altitudine, cresce spontaneamente all’ombra di alberi ad alto fusto, un caffè arabica con straordinarie potenzialità qualitative ancora poco conosciute e valorizzate. I contadini di questa zona vivono grazie alla vendita del caffè, che costituisce la principale fonte di reddito. La raccolta manuale è spesso ostacolata dalla presenza dei babbuini, che sono ghiotti di ciliegie di caffè. Non sono previste né la spolatura né la lavatura dei chicchi, fasi cruciali per i caffè dei Presìdi latino-americani. Si tratta infatti di un caffè "naturale" che, dopo la raccolta, prevede esclusivamente l’essiccazione al sole delle ciliegie su reti sospese (lettini).
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Foresta di Harenna, dipartimento di Dollo-Mena, Parco nazionale del Bale, regione Oromia
Partner tecnici:
Csc (Caffè Speciali Certificati)
Enrico Meschini
Torrefattori
I torrefattori italiani che aderiscono al progetto possono apporre il marchio “Presidio Slow Food®” sulle proprie confezioni.
Per conoscere le torrefazioni che propongono in monorigine o in miscela il caffè selvatico della foresta di Harenna, consultate l’area dedicata ai caffè del Presidio sul sito della Fondazione Slow Food per la Biodiversità: www.fondazioneslowfood.it
Magnate cooperative
Tahir Malim Saliya
tel. +251 912825912/+251 946570684
genenegezu@yahoo.com
Habubi cooperative
Tayib Ebrahim Wako
tel. +251 920175567
|abduka33@gmail.com