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Orto didattico di Cavelocamue
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L’Angola è un paese dell’Africa australe in prevalenza montagnoso, ricoperto da altopiani e con un litorale molto lungo che si amplia nella zona sud, proprio quando incomincia il deserto di Namibe. Vi abitano ancora varie popolazioni indigene derivanti dalla macro famiglia linguistica dei Bantu. La trentennale guerra civile angolana è finita nel 2002, pochi anni dopo il petrolio ha dato un impulso vertiginoso a un certo tipo di economia, che risalta dai moltissimi cantieri sparsi per il paese. Slow Food in Angola ha iniziato a fare i primi passi nel 2014 grazie al Progetto G.L.o.B. che ha coinvolto la Fondazione Slow Food per la Biodiversità ONLUS, la Regione Veneto, la Fondazione di Venezia, lo stato di Bahia in Brasile, la municipalità di Maputo in Mozambico, la Provincia di Namibe in Angola e l’ONG Cospe. La rete si è sviluppata in particolare attorno al progetto degli orti e al settore della piccola pesca. Gli orti angolani si trovano nelle aree di Cavelocamue e Bibala, nella municipalità di Virei, al sud del paese, e sono caratterizzati dalla salvaguardia dei prodotti tradizionali della cultura Mucubal. Le attività legate alla pesca, invece, sono legate alla provincia di Namibe (Angola sudoccidentale) e coinvolgono soprattutto comunità di donne trasformatrici dei prodotti ittici.
Informazioni sull'orto
Tipo: | Scolastico |
Condotta Slow Food: | Embondeiro |
Coordinatore: | Matteo Tonini |