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Orto scolastico della scuola Agro-Culinaria di Nafas
Torna all'archivio >Slow Food in Egitto
L’Egitto ha attraversato un profondo cambiamento politico negli ultimi quattro anni. Il periodo immediatamente successivo alla Rivoluzione del 25 gennaio ha visto una crescita dei movimenti della società civile e l’intensificarsi dell’attivismo politico e delle attività imprenditoriali. Nel 2014, tuttavia, il governo ha iniziato a serrare la presa sulle organizzazioni della società civile, mettendo pressione anche sulle fondazioni straniere. In questo contesto la tendenza è un diffuso ritorno alla propria sfera privata. L’aumento di interesse per l’orticoltura (urbana) è una delle conseguenze di questo processo. Si tratta di un’attività relativamente priva di rischi che consente alle persone di plasmare e cambiare il proprio contesto più immediato e coltivare, letteralmente, il cambiamento che vorrebbero vedere. In questo contesto, gli orti di Slow Food hanno una dichiarata missione educativa: l’orto è utilizzato per diffondere la conoscenza su temi ambientali ed ecologici, insegnare l’attenzione per la qualità dell’alimentazione e promuovere competenze come responsabilità, collaborazione e comunicazione. Allo stesso tempo gli orticoltori, giovani e meno giovani, hanno accesso a prodotti freschi, ricchi di micronutrienti, e imparano a conoscere le varietà vegetali tradizionali e le culture alimentari del proprio paese. Fuori dal Cairo, dove gli orti urbani hanno avuto un ruolo molto importante per costruire la rete di Slow Food, stanno nascendo nuovi convivium intorno a diversi termi: pesca responsabile (Matruh), biodiversità dei datteri (Siwa), varietà avicole (con il Presidio del pollo Bigawi a Fayoum), turismo sostenibile e recupero della gastronomia indigena nel Sinai.
Informazioni sull'orto
Tipo: | Scolastico |
Coordinatore: | Bianca Fliss |