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Home » 10.000 Orti in Africa » Orto familiare di Sikulu

Orto familiare di Sikulu

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Kenya

Western

Mama Alice pratica un’orticoltura volta prevalentemente all’autoconsumo su un terzo dei terreni della sua fattoria (che in tutto coprono un’area di un ettaro e mezzo). Alice e suo marito, Robert Nakitare, hanno dieci figli, quattro figlie e sei nipoti. I membri della famiglia si occupano dell’orto, condividendo il raccolto e vendendone una piccola parte sul mercato locale.
L’orto è situato dietro la cucina di Alice ed è circondato da piante locali. Vi crescono ortaggi quali porri, fagioli dell’occhio, erba ragno (Cleome Gynandra), morella, “murere” (appartenente alla famiglia delle Malvacee), igname, zucche, cavolo riccio e banane, oltre a frutti come guava, uva spina, limoni e i locali busangura e chifutu. Il raccolto viene non soltanto spartito fra i membri della famiglia, ma anche condiviso con i vicini; una parte di esso è destinata all’alimentazione delle galline e delle mucche.
La nonna di Alice era un’erborista, e le ha trasmesso le sue conoscenze: nel suo orto, Alice coltiva anche erbe medicinali che usa per la preparazione di rimedi tradizionali. Alice applica nel suo orto tecniche sostenibili di coltura che ha appreso dai suoi genitori: produce i suoi semi e coltiva secondo i principi dell’agricoltura biologica.

Area
Villaggio di Sikulu, Sichei location, Chwele division, Distretto Bungoma Central della Provincia Occidentale

Coordinatrici
Everline Riripon, Alice Nasimiyu

Slow Food in Kenya

Il paese più ricco e dinamico dell'Africa dell'est, che nella capitale Nairobi ospita le sedi delle maggiori istituzioni internazionali (ONU, FAO, WB, etc) è da anni simbolo di grandi contraddizioni ed è alle prese con sfide impegnative: migrazioni interne legate ai cambiamenti climatici (i periodi di siccità prolungata negli ultimi 30'anni sono diventati sempre più frequenti e intensi) e alle instabilità politiche nell'area; continue pressioni esercitate dalle multinazionali sul governo affinché il paese produca a beneficio dell'esportazione e facendosi carico delle conseguenze (inquinamento ed esaurimento delle risorse, speculazioni sui terreni coltivabili, privatizzazione e finanziarizzazione dei servizi pubblici). Nel 2016 il National Assembly Committee of Agriculture ha confermato il divieto di coltivazione degli OGM ma le sperimentazioni proseguono. Gli investimenti principali nel settore agricolo nazionale – che coinvolge circa il 75% della popolazione - riguardano alcune filiere produttive (mais e cereali, allevamento intensivo) e insistono sul bisogno di aumentare la produttività, anziché puntare a differenziare la produzione, garantire maggiore sostenibilità ambientale e migliorare la distribuzione dei beni comunitari. Slow Food è attivo in Kenya dal 2004 e oggi coinvolge una rete forte che difende la biodiversità locale, promuove la produzione sostenibile e il consumo responsabile, e crea connessioni tra gruppi indigeni, tra pastori e contadini, tra produttori e cuochi. L’Associazione è formalmente registrata e riconosciuta dal governo; collabora con altre organizzazioni internazionali e locali, con autorità pubbliche, istituzioni e media. I giovani sono coinvolti nel progetto degli orti e nella lotta contro lo spreco alimentare, promuovendo un’agricoltura sostenibile, informando sulle minacce alla sovranità alimentare, favorendo la coesistenza pacifica tra le varie comunità attraverso scambi di conoscenze e dando dignità alle tradizioni culinarie keniote. In questi anni è stata realizzata una importante mappatura dei prodotti a rischio di estinzione (sfociata in un libro sui prodotti dell’Arca in Kenya e nell’avvio di diversi Presìdi), grazie al coinvolgimento di una rete ampia e alla collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche (attraverso il programma di borse di studio Slow Food, oltre 10 kenioti si sono laureati in Italia, all’Università di Scienze Gastronomiche). Il progetto dell’Alleanza dei Cuochi è stato lanciato nel 2016 e Slow Travel - un’iniziativa sul turismo responsabile – ha cominciato a sensibilizzare consumatori e visitatori su prodotti/iniziative locali e sullo sviluppo sostenibile. Blog: slowfoodkenya.wordpress.com

Informazioni sull'orto

Tipo:Comunitario
Superficie in m2:15000
Persone coinvolte:22
Condotta Slow Food:West Kenya
Coordinatore:John Kariuki Mwangi
Gemellato con:Condotta Slow Food Scandicci, Toscana

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