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Home » 10.000 Orti in Africa » Orto comunitario di OVC Gatituri

Orto comunitario di OVC Gatituri

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Kenya

Central

Il gruppo responsabile dell’orto (composto da 41 donne e un uomo) è composto da persone di tutte le età, cosa che permette un utile scambio inter-generazionale di conoscenze. Uno dei membri ha messo a disposizione del gruppo una parcella di 1000 metri quadrati, che è stata utilizzata per la creazione di un orto Slow Food. Attualmente sulla parcella crescono banane, cavolo nero, peperoni e aloe vera. Le autorità locali hanno recentemente assegnato al gruppo un ulteriore appezzamento che permetterà di ampliare e variare la produzione di ortaggi.
Il gruppo non si occupa soltanto di agricoltura biologica ma anche di protezione di bambini vulnerabili: al momento i bambini che ricevono aiuti sono 45.

Area
Villaggio di Gatituri, Distretto Embu West

Slow Food in Kenya

Il paese più ricco e dinamico dell'Africa dell'est, che nella capitale Nairobi ospita le sedi delle maggiori istituzioni internazionali (ONU, FAO, WB, etc) è da anni simbolo di grandi contraddizioni ed è alle prese con sfide impegnative: migrazioni interne legate ai cambiamenti climatici (i periodi di siccità prolungata negli ultimi 30'anni sono diventati sempre più frequenti e intensi) e alle instabilità politiche nell'area; continue pressioni esercitate dalle multinazionali sul governo affinché il paese produca a beneficio dell'esportazione e facendosi carico delle conseguenze (inquinamento ed esaurimento delle risorse, speculazioni sui terreni coltivabili, privatizzazione e finanziarizzazione dei servizi pubblici). Nel 2016 il National Assembly Committee of Agriculture ha confermato il divieto di coltivazione degli OGM ma le sperimentazioni proseguono. Gli investimenti principali nel settore agricolo nazionale – che coinvolge circa il 75% della popolazione - riguardano alcune filiere produttive (mais e cereali, allevamento intensivo) e insistono sul bisogno di aumentare la produttività, anziché puntare a differenziare la produzione, garantire maggiore sostenibilità ambientale e migliorare la distribuzione dei beni comunitari. Slow Food è attivo in Kenya dal 2004 e oggi coinvolge una rete forte che difende la biodiversità locale, promuove la produzione sostenibile e il consumo responsabile, e crea connessioni tra gruppi indigeni, tra pastori e contadini, tra produttori e cuochi. L’Associazione è formalmente registrata e riconosciuta dal governo; collabora con altre organizzazioni internazionali e locali, con autorità pubbliche, istituzioni e media. I giovani sono coinvolti nel progetto degli orti e nella lotta contro lo spreco alimentare, promuovendo un’agricoltura sostenibile, informando sulle minacce alla sovranità alimentare, favorendo la coesistenza pacifica tra le varie comunità attraverso scambi di conoscenze e dando dignità alle tradizioni culinarie keniote. In questi anni è stata realizzata una importante mappatura dei prodotti a rischio di estinzione (sfociata in un libro sui prodotti dell’Arca in Kenya e nell’avvio di diversi Presìdi), grazie al coinvolgimento di una rete ampia e alla collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche (attraverso il programma di borse di studio Slow Food, oltre 10 kenioti si sono laureati in Italia, all’Università di Scienze Gastronomiche). Il progetto dell’Alleanza dei Cuochi è stato lanciato nel 2016 e Slow Travel - un’iniziativa sul turismo responsabile – ha cominciato a sensibilizzare consumatori e visitatori su prodotti/iniziative locali e sullo sviluppo sostenibile. Blog: slowfoodkenya.wordpress.com

Informazioni sull'orto

Tipo:Comunitario
Superficie in m2:1000
Persone coinvolte:42
Condotta Slow Food:West Kenya
Coordinatore:John Kariuki Mwangi
Gemellato con:Condotta Slow Food Scandicci, Toscana

Foto

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