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Home » 10.000 Orti in Africa » Orto comunitario di Ngarachi

Orto comunitario di Ngarachi

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Kenya

Rift Valley

L’orto comunitario di Ngarachi si trova nel villaggio di Ngarachi, contea di Laikipia. È stato creato nel 2014 e coinvolge 26 membri (10 uomini e 16 donne) con l’obiettivo di illustrare e dimostrare l’importanza del cibo indigeno, dell’agricoltura sostenibile e della conservazione dei semi. Il terreno di mezzo acro è stato donato da uno dei membri del gruppo; il terreno è circondato da diversi tipi di alberi, sia indigeni sia esotici. Il gruppo ha iniziato il lavoro con la coltivazione di diversi prodotti, come carote, spinaci, cipolla, cavolo kale, morella e sorgo. Si è diversificata la produzione dell’orto con ulteriori colture, in particolare quelle indigene come il miglio, la manioca e l’igname che si sono adattati al clima semi-arido dell’area. Dopo aver partecipato alla formazione sul progetto degli orti in africa, i collaboratori dell’orto hanno iniziato a praticare metodi di produzione sostenibili, come il compost e la pacciamatura per migliorare la struttura e la consistenza del suolo, oltre a metodi naturali di controllo delle piante infestanti e dei parassiti. Orti portatili e orti cosiddetti multi-storey (creati con sacchi pieni di terra) sono inoltre presenti e dimostrano ai membri del gruppo e all’intera comunità come massimizzare lo spazio oggi che la popolazione continua a crescere e la terra è sempre più suddivisa. L’acqua resta una grande sfida, soprattutto durante il periodo secco. È stata acquistata una pompa per pompare l’acqua da una diga vicina e garantire un’ulteriore irrigazione a goccia.

Area
Villaggio di Ngarachi, contea di Laikipia

Coordinatore
Grace Wachira

Prodotti

  • carota
  • spinacio
  • cipolla
  • cavolo
  • sorgo
  • miglio
  • manioca
  • cavolo nero
  • igname maruku
  • erba morella

Slow Food in Kenya

Il paese più ricco e dinamico dell'Africa dell'est, che nella capitale Nairobi ospita le sedi delle maggiori istituzioni internazionali (ONU, FAO, WB, etc) è da anni simbolo di grandi contraddizioni ed è alle prese con sfide impegnative: migrazioni interne legate ai cambiamenti climatici (i periodi di siccità prolungata negli ultimi 30'anni sono diventati sempre più frequenti e intensi) e alle instabilità politiche nell'area; continue pressioni esercitate dalle multinazionali sul governo affinché il paese produca a beneficio dell'esportazione e facendosi carico delle conseguenze (inquinamento ed esaurimento delle risorse, speculazioni sui terreni coltivabili, privatizzazione e finanziarizzazione dei servizi pubblici). Nel 2016 il National Assembly Committee of Agriculture ha confermato il divieto di coltivazione degli OGM ma le sperimentazioni proseguono. Gli investimenti principali nel settore agricolo nazionale – che coinvolge circa il 75% della popolazione - riguardano alcune filiere produttive (mais e cereali, allevamento intensivo) e insistono sul bisogno di aumentare la produttività, anziché puntare a differenziare la produzione, garantire maggiore sostenibilità ambientale e migliorare la distribuzione dei beni comunitari. Slow Food è attivo in Kenya dal 2004 e oggi coinvolge una rete forte che difende la biodiversità locale, promuove la produzione sostenibile e il consumo responsabile, e crea connessioni tra gruppi indigeni, tra pastori e contadini, tra produttori e cuochi. L’Associazione è formalmente registrata e riconosciuta dal governo; collabora con altre organizzazioni internazionali e locali, con autorità pubbliche, istituzioni e media. I giovani sono coinvolti nel progetto degli orti e nella lotta contro lo spreco alimentare, promuovendo un’agricoltura sostenibile, informando sulle minacce alla sovranità alimentare, favorendo la coesistenza pacifica tra le varie comunità attraverso scambi di conoscenze e dando dignità alle tradizioni culinarie keniote. In questi anni è stata realizzata una importante mappatura dei prodotti a rischio di estinzione (sfociata in un libro sui prodotti dell’Arca in Kenya e nell’avvio di diversi Presìdi), grazie al coinvolgimento di una rete ampia e alla collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche (attraverso il programma di borse di studio Slow Food, oltre 10 kenioti si sono laureati in Italia, all’Università di Scienze Gastronomiche). Il progetto dell’Alleanza dei Cuochi è stato lanciato nel 2016 e Slow Travel - un’iniziativa sul turismo responsabile – ha cominciato a sensibilizzare consumatori e visitatori su prodotti/iniziative locali e sullo sviluppo sostenibile. Blog: slowfoodkenya.wordpress.com

Informazioni sull'orto

Tipo:Comunitario
Superficie in m2:2023
Persone coinvolte:26
Condotta Slow Food:Laikipia
Coordinatore:Robert Chege
Gemellato con:Condotta Slow Food Scandicci, Toscana

Foto

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