Lilo – motore di ricerca, che utilizza il traffico degli utenti per finanziare iniziative sociali e ambientali – ha scelto di sostenere il progetto della Fondazione Slow Food per la Biodiversità.
Navigando su internet, ognuno di noi genera per i motori di ricerca (come Google) circa 30 euro l’anno. Se si pensa che oltre un miliardo di utenti effettua ricerche online ogni giorno, si comprende come si tratti di cifre enormi, che potrebbero – almeno in parte – essere investite in progetti utili alla società e al pianeta.
Partendo proprio da questo presupposto, due anni fa, in Francia, è nato Lilo, un motore di ricerca etico.
“Uno degli obiettivi – spiega Federica Fusco, responsabile dello sviluppo della piattaforma in Italia – è restituire potere agli utenti, che possono decidere a cosa destinare i soldi che creano con le loro ricerche. Lilo.org consente a tutti di comprendere l’impatto che ciascuno può avere nella società”.
Il sistema è semplice: Lilo funziona come Google e si può usare quotidianamente per tutte le ricerche. Per ognuna di queste, l’utente guadagna una simbolica goccia d’acqua. Le gocce possono essere donate a uno o più progetti, classificati secondo quattro categorie: sociale, ambiente, sanità e cultura. Alla fine di ogni mese, Lilo trasforma le gocce in denaro e lo dona ai progetti segnalati sulla sua piattaforma.
In Francia, il modello di Lilo ha già permesso di raccogliere più di 420.000€ e di finanziare una cinquantina di progetti. Nel 2017 è stato avviato in Italia e sono in fase di lancio progetti simili anche in altri paesi europei.
Tra i progetti che gli utenti possono scegliere di finanziare, ora ci sono anche gli orti di Slow Food in Africa.
“Seguiamo i progetti della Fondazione Slow Food da tempo – conclude Federica – e abbiamo sempre condiviso i valori per i quali si batte tutti i giorni. In particolare, ci colpisce l’impegno nel sensibilizzare il singolo. Penso sia importante che ognuno di noi sia consapevole del grande impatto che può avere sull’ambiente, anche solo scegliendo determinati prodotti. Allo stesso modo, si può effettuare una scelta consapevole anche attraverso la selezione di un motore di ricerca. Con il progetto degli orti in Africa, la Fondazione Slow Food favorisce la creazione di una comunità consapevole e attiva nella tutela della biodiversità e noi vogliamo contribuire alla realizzazione di questo obiettivo”.
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