I produttori di cibo locale spesso si scontrano con requisiti rigidi che richiedono investimenti sproporzionati adatti alle grandi produzioni industriali.
In Belgio, José Munnix, ultimo piccolo produttore di Herve a latte crudo del Presidio Slow Food, è stato intimato dall’Afsca (autorità sanitaria locale belga) a non produrre e vendere formaggio, nonostante a oggi non sia stato consegnato un verbale scritto di contestazione. L’Afsca ha minacciato anche lo scorso sabato la possibile distruzione della produzione dell’azienda e la chiusura della cantina per l’affinamento. A oggi, non è chiaro quale sarà la decisione definitiva dell’Afsca.
Pur mantenendo che gli standard minimi devono essere soddisfatti da tutti i produttori (che devono attenersi a linee guida sulle buone pratiche di igiene attuabili), Slow Food invita le autorità competenti a livello nazionale, regionale o locale autilizzare il margine di flessibilità già prevista dalla normativa europea in materia di igiene alimentare.
La Condotta di Slow Food di Liegi organizza questo giovedì un momento di incontro tra i produttori artigianali e affinatori, all’interno del Salone dei Formaggi di Ciney, per definire un secondo incontro con le autorità sanitarie locali.
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