Il caffè a Cuba: un viaggio verso un futuro sostenibile

La produzione di caffè a Cuba ha una lunga storia, profondamente radicata nelle tradizioni culturali dell’isola. Il percorso del caffè racconta di tradizioni, cambiamenti economici e un impegno per la sostenibilità che ha guadagnato slancio nel corso degli anni. Attraverso questo articolo, ripercorriamo insieme la storia del caffè cubano, dai gloriosi inizi alla brusca frenata fino al recupero odierno, in cui si distingue il ruolo fondamentale della collaborazione tra Slow Food e Lavazza.

Esplorando la ricca storia del caffè a Cuba

La produzione di caffè si intreccia profondamente nella storia e nella cultura di Cuba: dalle sue umili origini nel XVIII secolo al suo ruolo attuale all’interno dei sistemi agroforestali, l’industria del caffè cubano ha affrontato numerose sfide con successo. La coltivazione ha radici nel XVIII secolo, con agricoltori francesi in fuga dalla rivoluzione haitiana che hanno portato all’espansione delle piantagioni di caffè dalle pianure alle montagne. Fiorendo tra XIX e XX secolo, la produzione ha prosperato nell’est di Cuba, culminando nell’esportazione di oltre 20.000 tonnellate all’anno durante metà degli anni ’50. Tuttavia, con la Rivoluzione cubana e la nazionalizzazione dell’industria, la produzione è diminuita raggiungendo il minimo storico durante la Grande Recessione.

Anche se un tempo vitale per l’esportazione cubana, il ruolo del caffè nel commercio è ora marginale. Nonostante questo, Cuba ospita il primo sito di caffè patrimonio UNESCO al mondo, sottolineando ancora una volta l’importanza culturale di questo prodotto.

Ed effettivamente, il potenziale è molto: circa 1,5 tonnellate di caffè Arabica vengono esportate annualmente a livello globale, evidenziando sia la sua qualità che il suo duraturo fascino, e i produttori sono protagonisti di una rinascita della produzione stessa.

Alla guida di questa trasformazione attuale ci sono entità come BioCubaCafé, un progetto congiunto del Grupo Empresarial Agroforestal del Ministero dell’Agricoltura di Cuba (GAF), della Fondazione Lavazza e dell’Agenzia Internazionale per lo Scambio Culturale ed Economico con Cuba (AICEC), che promuovono l’integrazione della coltivazione del caffè negli ecosistemi forestali, insieme al monitoraggio delle condizioni specifiche e alla piena tracciabilità del caffè attraverso la tecnologia blockchain. Tra gli strumenti fondamentali si distingue anche il Sistema di Garanzia Partecipativa (PGS) di Slow Food, come vero e proprio catalizzatore che facilita ulteriormente gli agricoltori nel garantire la qualità dei loro prodotti.

La sinergia tra la Slow Food Coffee Coalition e Lavazza

Un produttore trasporta sacchi di caffè all’impianto di lavorazione più vicino

La collaborazione tra Slow Food e Lavazza rappresenta una potente partnership che promuove la produzione e il consumo sostenibile di caffè, preservando il patrimonio culturale e incoraggiando lo sviluppo delle comunità locali. Nel 2021, insieme hanno fondato la Slow Food Coffee Coalition, della quale Lavazza è uno dei principali sostenitori contribuendo con la sua competenza, risorse e impegno nel promuovere pratiche sostenibili ed etiche nel settore del caffè, in linea con gli obiettivi della Coalition di promuovere un caffè buono, pulito e giusto per tutte e tutti.

La Fondazione Lavazza ha avuto un impatto significativo nelle piantagioni di Santiago e Granma a Cuba: attraverso corsi di formazione, il supporto all’implementazione delle buone pratiche agricole e l’ottenimento della certificazione biologica, supporta la sostenibilità e il miglioramento della qualità e della resa del caffè.  Inoltre, attraverso l’emancipazione delle donne e dei giovani e l’accorciamento della filiera, favorisce l’equità sociale.

La Comunità Slow Food BioCubaCafé Frente Oriental

I produttori della Comunità con i team di Slow Food e Lavazza

Nel 2022, la provincia orientale di Santiago de Cuba ha accolto la nascita della Comunità Slow Food BioCubaCafé Frente Oriental, unendo 55 partecipanti che rappresentano 170 produttori impegnati nella produzione di caffè biologico nella regione.

La creazione di questa comunità è stata il risultato di uno sforzo che coinvolgeva vari attori, tra cui la Fondazione Lavazza, Slow Food a Cuba, GAF (Gruppo Empresarial Agroforestal del Ministero dell’Agricoltura di Cuba), AICEC (Agenzia Internazionale per lo Scambio Culturale ed Economico con Cuba) e MAS (Movimento Alimentare Sostenibile della Società Cubana per la Promozione delle Fonti di Energia Rinnovabile e del Rispetto dell’Ambiente, Cubasolar).

“Dietro ogni chicco di caffè ci sono numerosi produttori”, spiega Kenia Aguilar Suárez, agronoma del GAF e una delle coordinatrici della Comunità. “E apprezzano molto che questi movimenti globali riconoscano il lavoro che facciamo qui”.

Coltivare il caffè in un Sistema Agroforestale

Tra le piantagioni dei 170 produttori di Cuba orientale, il caffè prospera in un contesto agroforestale. Le condizioni qui sono monitorate sistematicamente per verificare variabili come la temperatura dell’aria, l’accumulo di pioggia, la direzione e la velocità del vento e l’umidità del suolo, contribuendo alla creazione di sistemi alimentari sostenibili e adattabili.

“La nostra dedizione a mantenere la qualità del nostro caffè è invariata”, afferma Rufino Mauriño Calzado, produttore di caffè biologico e agricoltore della Comunità nel municipio Songo-La Maya. “Anche di fronte a una grave siccità, prevediamo un raccolto sostanziale quest’anno”.

Rufino può aspettarsi un raccolto considerevole anche grazie ai sistemi agroforestali che aiutano a mitigare gli effetti del cambiamento climatico: evitano l’erosione dell’acqua, offrono ombreggiatura e garantiscono una ricca varietà di specie vegetali e animali, favorendo il controllo dei parassiti. I sistemi agroforestali sono ecologicamente vantaggiosi – rafforzano la conservazione del suolo e il riciclo dei nutrienti e funzionano come un serbatoio di carbonio, immagazzinando il carbonio all’interno degli alberi e del suolo – ed economicamente vantaggiosi, diversificando le entrate dei produttori attraverso la combinazione di caffè e altre colture.

“Noi, come Slow Food, promuoviamo i principi dell’agroecologia e la consolidazione dei sistemi agroalimenari locali. Crediamo che il contadino sia il protagonista nel dare forma ad un ecosistema sostenibile”, spiega Madelaine Vázquez Gálvez, coordinatrice di Slow Food a Cuba e consulente per la Coffee Coalition a Cuba.

Il Sistema di Garanzia Partecipativa della Slow Food Coffee Coalition

Una delle prime formazioni nella Comunità

La Comunità Slow Food BioCuba Café Frente Oriental ha adottato l’approccio del Sistema di Garanzia Partecipativa (PGS) per certificare il loro caffè come “buono, pulito e giusto”, rispecchiando così gli standard adottati da altri produttori nella Coalition.

I leader della comunità e i membri hanno partecipato a workshop di formazione a Songo-La Maya, Contramaestre, Guisa, Segundo e Tercer Frente, con l’obiettivo di incorporare la metodologia PGS di Slow Food nel contesto locale.

“Questa esperienza rappresenta un passo importante nel percorso verso l’integrazione dei PGS nel quadro istituzionale di Cuba, in linea con la Politica di Agroecologia del paese”, sottolinea Leidy Casimiro Rodríguez, Consigliera Internazionale di Slow Food per i Caraibi e coordinatrice della Coalition a Cuba.

Tra i produttori coinvolti nel PGS ci sono la coppia Wilber Sánchez Carbonell e Surmailis Guerra Biens. Parlando dall’azienda La Carolina nella municipalità di II Frente di Santiago de Cuba, hanno evidenziato l’importanza del sistema di garanzia nel riconoscere gli sforzi dei produttori e nel preservare ecosistemi come il loro.

“Stimola l’interesse per il caffè nelle giovani generazioni, promuove l’uguaglianza di genere nella gestione delle coltivazioni e rafforza la nostra posizione nel mercato globale. Anche se è ancora un’esperienza nuova e richiede scambi nella comunità e una leadership decisa, tuttavia, la PGS porta un valore distintivo al nostro prodotto”, hanno concluso.

Rubert Almenares Román, portavoce della Comunità e coordinatore del Comitato Etico della PGS, ha aggiunto: “La PGS si basa sulla fiducia reciproca tra i membri, creando un’atmosfera amichevole che favorisce lo scambio di informazioni”.

La Reserva de ¡Tierra! Cuba

Il lavoro della Fondazione Lavazza insieme alla Comunità locale ha dato vita a “La Reserva de ¡Tierra! Cuba”, un blend biologico dedicato ai baristi professionisti composto da 65% di Arabica lavato, 25% di Robusta lavato e 10% di Robusta fermentato. Una miscela contemporanea facile da bere grazie all’utilizzo di Robusta fermentata fino a 72 ore, ottenuta attraverso un processo controllato sviluppato da Lavazza R&D e dai centri di ricerca cubani.

Grazie a un sistema di tracciabilità completo implementato a favore della trasparenza, La Reserva de ¡Tierra! Cuba utilizza la tecnologia blockchain integrata. I dati sono condivisi con i coltivatori, per migliorare le pratiche agricole, e con i consumatori, consentendo loro di accedere a informazioni complete sul prodotto e sulla filiera – dalla piantagione alla tazza.

Rimani aggiornato sulle attività della Slow Food Coffee Coalition: firmando il Manifesto, riceverete ogni mese la newsletter della SFCC con storie, notizie e consigli direttamente nella vostra casella di posta elettronica.

Torna all'archivio