“Nilgiri” è l’unione fra le parole “blu” e “montagne”, ed è il nome delle “Montagne blu” nel sud-ovest dell’India, fra le quali spiccano numerose cime sopra i 2000 metri. Su queste montagne, nel 1986, è stata istituita la “Nilgiri Biosphere Reserve”, la più grande area forestale protetta in India che, oltre a essere un hotspot di biodiversità di specie vegetali e animali, ospita anche molti gruppi tribali. La storia di questi gruppi tribali, come i popoli Kurumba ed Irula, affonda le radici nei secoli prima di Cristo, ma è sempre più minacciata da vari fattori, tra cui i cambiamenti climatici, che li spingono ad abbandonare le foreste a favore di un ingresso nelle città e nelle coltivazioni intensive di té. Le comunità tribali indigene della Riserva di Nilgiri basano la loro economia sulla raccolta e coltivazione di prodotti della foresta (fra cui il caffè), tramandando di generazione in generazione le loro tradizioni culturali, agricole e linguistiche.

Accompagnare i popoli indigeni della Riserva della Biosfera di Nilgiris nell’affermare i propri diritti e commercializzare i propri prodotti, salvaguardando allo stesso tempo l’ambiente, sono al centro del lavoro trentennale della Keystone Foundation, promotrice della comunità Slow Food Nilgiris Coffee Coalition insieme ad Aadhimalai Pazhangudiyinar Producer Company Ltd. In particolare, lo scopo della Comunità della Coffee Coalition locale è quello di accompagnare i produttori dei popoli Kurumba e Irula nella commercializzazione del caffè che raccolgono nella foresta.
Questa comunità Slow Food si inserisce in un contesto dove già era presente un’altra comunità con l’obiettivo più generale de “la conservazione della cultura alimentare tradizionale e la rivitalizzazione delle colture, dei semi e delle ricette indigene nel Nilgiris”.
Robusta a colazione nella foresta edibile
Nel paese in cui il tè e gli infusi di spezie sono le bevande più comunemente consumate, bere il caffè è un costume relativamente recente. Eppure, fra le comunità indigene della Riserva di Nilgiris è tradizione bere un infuso di caffè il mattino. Il caffè Robusta, che cresce selvatico nella foresta, è stato raccolto per secoli da queste popolazioni per un consumo principalmente comunitario.

A differenza del tè, che in India è principalmente coltivato come una monocoltura, il caffè di Nilgiris cresce allo stato selvatico o viene coltivato in un sistema agroforestale in consociazione con altre piante come il fico, il mango, il miglio: una vera e propria foresta edibile. In entrambi i casi, il caffè viene impollinato naturalmente dalle api che vivono nella foresta. Queste api particolarmente aggressive, della famiglia Apis Dorsata, producono poi un miele (a bordo dell’Arca del Gusto) in favi sugli alberi della foresta, dove viene raccolto dalle comunità locali, seguendo tecniche tradizionali di arrampicata.
Il caffè maturo, viene raccolto a mano e processato ancora con le antiche tecniche: spolpato a mano con dei pestelli per privarlo della polpa esterna e poi seccato al sole sui pati esterni alle abitazioni.
Vendere il caffè della foresta di Nilgiris può aiutare a tramandare le tradizioni delle tribù locali
Quelle riunite nella comunità della Nilgiris Coffee Coalition sono considerate PVTG, ovvero “Gruppi Tribali Particolarmente Vulnerabili”. L’obiettivo della Comunità Slow Food è quello di creare maggiori opportunità di accesso al mercato per i prodotti delle comunità tribali, e la Coffee Coalition può essere la piattaforma di mercato per il loro caffè.

In assenza di un adeguato riconoscimento del valore aggiunto dei prodotti coltivati e raccolti dalle comunità tribali, alcuni dei membri sono sempre più destinati ad abbandonare i loro luoghi di origine. Questa alternativa presuppone un progressivo spopolamento della foresta e la perdita di lingue, tradizioni e metodi di conservazione controllata della biodiversità agroforestale.
Promotori dei Sistemi di Garanzia Partecipata in India
Ben prima che la definizione di agricoltura biologica esistesse, le comunità nelle montagne di Nilgiri coltivavano e raccoglievano i prodotti della foresta senza alterarne gli equilibri. Per un adeguato riconoscimento del loro lavoro sul mercato, la Keystone Foundation ha promosso l’adesione dei produttori agli standard dell’agricoltura biologica, ma in un modo mai sperimentato prima nel in India: attraverso Sistemi di Garanzia Partecipata. L’istituzione di iniziative di PGS, con l’appoggio di IFOAM-Organics International, ha fatto sì che le comunità locali non dovessero mai sostenere i costi di una certificazione di terze parti o ricevere le ispezioni di auditor esterni.
Forti di questa esperienza maturata nei primi anni duemila, la comunità ha abbracciato la Coffee Coalition e aiutato nella creazione del suo Sistema di Garanzia Partecipata, presupposto per i torrefattori che acquistano il loro caffè per venderlo con il logo Slow Food Coffee Coalition.
“Facendo parte dell’iniziativa di PGS” spiega Jestin CEO di Aadhimalai Pazhangudiyinar Producer Company Ltd, l’azienda in cui si sono riuniti i produttori per rivedere i prodotti che raccolgono e coltivano nella foresta, “i produttori sono in grado di ricevere il 20-30% di guadagno in più. Questo è ovviamente un fortissimo impulso per tutti quanti ad aderire all’iniziativa, migliorare la qualità del loro caffè rimanendo nei loro luoghi d’origine”.

Il lavoro di Keystone Foundation insieme alle comunità di Nilgiri è stato fondamentale anche per il riconoscimento governativo in India dei Sistemi di Garanzia Partecipata come alternativa alle terze parti per l’agricoltura biologica. Oggi, i PGS sono uno dei metodi in cui i produttori possono accedere alla certificazione biologica.
L’Albero del caffè e la lunga relazione con Slow Food la foresta di Nilgiris
Oggi, Alessio Baschieri è il proprietario di una piccola torrefazione vicino Bologna, L’Albero del caffè, che ha come obiettivo quello di promuovere caffè biologico, etico e solidale, proveniente principalmente da comunità tribali da varie parti del mondo. Il suo rapporto con Nilgiris però è cominciato molti anni fa, quando la torrefazione ancora non esisteva.

“Il mio lavoro con Slow Food e Nilgiris è iniziato quando abbiamo portato avanti lo studio sull’impollinazione del caffè e del miele delle api selvatiche, che poi è stato nominato come prodotto dell’Arca del Gusto” ci racconta Alessio
Molto del caffè prodotto nelle Blue mountains di Nilgiris è consumato in India, grazie all’attività di una torrefazione locale, ma parte di quel caffè ha raggiunto gradualmente le nostre case proprio grazie alla torrefazione di Alessio.
“Il 2014 è stato il primo anno in cui il caffè di Nilgiris è arrivato in Italia, e abbiamo cominciato a venderlo proprio a Terra Madre”
E’ stato grazie alla continua relazione fra l’Albero del caffè e la Keystone Foundation che parte del caffè prodotto dalle comunità di Nilgiris ha raggiunto l’Europa. Il mantenimento dell’amicizia e della collaborazione negli anni ha fatto sì che ci potesse essere un rapporto diretto e una continua consulenza da parte di Alessio, nello specifico per quello che riguarda il marketing del prodotto e la tostatura. Fino all’entrata della Comunità di Nilgiris nella Coffee Coalition, l’Albero del caffè era l’unica torrefazione in Italia a venderne il caffè. Adesso la situazione sta cambiando.
“Tramite la Coalition la speranza è quella di creare le relazioni necessarie ad avere un accorciamento sempre maggiore della filiera: dobbiamo superare la situazione di impasse dove il 60% del costo del caffè verde è ancora distribuito sugli stadi successivi alla produzione. Con la Coffee Coalition abbiamo la possibilità di creare un mercato stabile per il caffè buono, pulito e giusto e semplificare le difficoltà logistiche di approviggionamento tramite una collaborazione attiva fra produttori, traders e torrefattori”.

Le comunità che vivono all’interno della Biosfera di Nilgiris sono uniche al mondo. Dare un’equa retribuzione ai produttori è fondamentale perchè le nuove generazioni abbiano la possibilità di rimanere nei luoghi di origine e continuare a coltivare caffè e gli altri prodotti della foresta, come guardiani della biodiversità.
“Quello che possiamo fare dal nostro punto di vista è continuare a commercializzare e promuovere questo tipo di caffè, non solo perchè eccellente dal punto di vista organolettico, ma perchè tramite un filo diretto possiamo supportare la vita delle comunità produttrici. A Nilgiris e in tutti gli altri luoghi della Coffee Coalition.”
L’albero del caffè è una torrefazione ad Anzola dell’Emilia. Potete andare a trovarli o contattare Alessio per acquistare il caffè robusta di Nilgiri. Qui:
Una coalizione, per sua definizione, è un’unione di diversi portatori di interesse per il raggiungimento di un interesse comune. Nel caso della Slow Food Coffee Coalition l’interesse comune è cambiare la filiera del caffè, rendendola più giusta per i produttori, promuovendo un caffè di qualità organolettica superiore, che non sia dannoso per l’ambiente.