È possibile inserire un mercato già esistente nella rete dei Mercati della Terra?

Sì. In ogni caso è necessario creare la Comunità e compilare il dossier e il modulo dei produttori come se si trattasse di un nuovo mercato. Il mercato potrà conservare il proprio nome, affiancandolo all’indicazione “Mercato della Terra”. Es.: “Slow Food/ Mercato della Terra/ Targ Pietruszkowy”.

I produttori del Mercato della Terra possono usare il logo di Slow Food sull’etichetta dei prodotti?

No. Il marchio del Mercato della Terra Slow Food può essere usato nella comunicazione (tende, poster, locandine, dépliant, borse, social network) ma non sull’etichetta dei prodotti. L’unico progetto di Slow Food che consente ai produttori di usare il logo della chiocciola sulle etichette e sulle confezioni dei prodotti è quello dei Presìdi.

È possibile vendere sul mercato prodotti provenienti da regioni lontane?

Si. Ma solo saltuariamente e se la loro presenza è collegata a un progetto specifico (es: una regione ospita Presìdi di un altro territorio) oppure se sono rappresentativi di un tema o di un problema al centro di una campagna di Slow Food: la loro presenza, in questi casi, serve quindi a rafforzare e rendere più tangibile ed efficace un messaggio, stimolando una riflessione collettiva.

Perché decidere di entrare a far parte della rete dei Mercati della Terra?

Il Mercato della Terra dà risalto ai produttori locali buoni puliti e giusti, selezionati e riconosciuti da Slow Food in base alla qualità e alla sostenibilità del loro lavoro. Farne parte vuol dire aderire a una rete internazionale che raccoglie i rappresentanti di un sistema alimentare realmente sostenibile e alternativo. La rete consente il confronto fra soggetti di zone diverse che condividono problematiche simili, lo scambio di idee su come migliorare e rendere sempre più attivi ed efficaci i mercati, la visibilità nazionale e internazionale dei produttori. Slow Food, inoltre, su richiesta, mette a disposizione dei Mercati della Terra i suoi contenuti e i suoi strumenti di educazione: informazioni, testi e video sui principali temi legati al cibo (su biodiversità, semi, impollinatori, allevamento sostenibile, piccola pesca, salute) e strumenti utili a organizzare attività di educazione.

Il Mercato della Terra paga una quota di affiliazione a Slow Food?

Si, ma non si tratta di una quota di adesione al progetto, quanto di un sistema di autofinanziamento: i Mercati della Terra sono una comunità attiva della rete Slow Food e, come tale, si impegnano a sostenere le sue attività e i suoi progetti. Tutte le Comunità (non solo quelle del Mercato) si impegnano a raccogliere fondi e a dare un contributo annuale a Slow Food di 500 euro.
Non è necessario versare il contributo all’avvio della Comunità del mercato, ma è anzi possibile riconoscerlo alla fine di ciascun anno di attività. Il suggerimento è di organizzare raccolte fondi in occasione degli eventi previsti nel calendario del mercato.

Qual è la tempistica di approvazione di un Mercato della Terra?

I tempi di approvazione di un mercato, una volta raccolti tutti i documenti necessari, può variare da due settimane a un mese. In Italia il percorso è questo: la Fondazione Slow Food per la Biodiversità verifica l’aderenza del Mercato alle Linee Guida e dà una prima conferma tecnica; la Comunità del Mercato viene ratificata da parte del comitato esecutivo di Slow Food Italia; il comitato esecutivo di Slow Food Internazionale dà l’approvazione finale. Questo percorso è gestito dagli uffici di Slow Food: chi propone il Mercato deve solo preoccuparsi di fornire le informazioni.

Cosa deve fare un produttore per partecipare a un Mercato della Terra?

Sul sito della Fondazione Slow Food per la Biodiversità è presente una pagina che raccoglie le informazioni su tutti i Mercati della Terra con i contatti dei referenti dei singoli mercati. Si può contattare direttamente il referente, che provvederà a valutare la candidatura e a inserire, eventualmente, il nuovo produttore nella Comunità del Mercato della Terra.