I risultati dei Presìdi
Quali sono i risultati del progetto Presìdi? Le loro ricadute ambientali, sociali e culturali sono misurabili?
I Presìdi hanno ricadute positive sul territorio e sulla comunità. I produttori riescono a vendere i prodotti a prezzi più coerenti con il loro valore, stabiliscono legami importanti (con i cuochi, le istituzioni, la stampa, la ricerca, etc.), modificano alcuni aspetti della filiera (ad esempio riducono o eliminano l’uso della chimica di sintesi), migliorano la trasparenza della comunicazione (adottando l’etichetta narrante, raccontando i prodotti attraverso video, interviste, etc).
Il percorso dei Presìdi può avere diverse velocità, in base al contesto geografico e sociale, al tipo di prodotto, alla solidità della rete Slow Food sul territorio.
Per misurare questi risultati, la Fondazione Slow Food per la Biodiversità, l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi di Palermo hanno messo a punto un metodo di analisi della sostenibilità dei Presìdi, che mette insieme parametri quantitativi e qualitativi e prende in considerazione tre livelli: socio-culturale, ambientale, economico.
Un esempio: il Presidio dell’aglio di Resia – Friuli Venezia Giulia
Alla nascita del Presidio, nel 2004, l’aglio di Resia è coltivato per il consumo familiare. Non esiste nessuna forma di organizzazione, nessun disciplinare, i produttori non hanno rapporti con le istituzioni, la stampa, la rete Slow Food.
Qualche anno dopo i produttori sono riuniti in un’associazione, hanno un disciplinare, un marchio comune, organizzano una festa annuale dedicata all’aglio di Resia, commercializzano l’aglio sul mercato locale e nazionale, producono anche un trasformato (crema di aglio in agrodolce), ricevono supporto economico dal Comune di Resia e dal Parco delle Prealpi Giulie e consulenze tecniche da parte del Cirmont (Centro Internazionale per la Ricerca sulla Montagna), del Parco e dell’Università di Udine.
L’area colorata in giallo rappresenta (T0) rappresenta la situazione all’avvio del Presidio. La qualità del suolo e dell’acqua erano ottimi e così la pratica di coltivazione: un buon punto di partenza per il gruppo di produttori!
L’area colorata in rosso (T1) rappresenta i progressi ottenuti nei vari ambiti, in una decina di anni, grazie all’azione del Presidio: tanto più importanti se più lontani dal centro del grafico. Si notano in particolare il miglioramento delle relazioni esterne dei produttori, l’adozione di nuovi trasformati fatti con l’aglio che aiutano la commercializzazione ma anche l’impiego di tutto il raccolto, senza sprechi. Lo sviluppo dunque è notevole.
In questa pagina trovate due dossier con la sintesi dei risultati di 50 di queste analisi.