Le Comunità del cambiamento sono progetti collettivi con cui imprese, singoli individui e portatori di interesse si impegnano a realizzare un cambiamento nei sistemi alimentari locali, adottando pratiche più sostenibili e inclusive. Rappresentano esempi di buone pratiche replicabili per creare un cambiamento tangibile nella produzione, trasformazione, distribuzione, consumo del cibo.

Producono una ricchezza condivisa, agiscono non solo sugli indicatori economici usualmente misurati ma anche sulla tutela dell’ambiente, la salvaguardia del paesaggio, la salute della collettività e il benessere equo e sostenibile (Bes).

Mettono in rete soggetti molti diversi fra loro: contadini, allevatori, pescatori, artigiani, ristoratori, botteghe, gruppi di acquisto, mercati di produttori, scuole, operatori della cultura e del turismo.

Propongono un cambio di paradigma già urgente prima dell’epidemia e ora assolutamente inderogabile, che Slow Food ha intercettato e promosso con l’appello ispirato dai cuochi dell’Alleanza Slow Food Ripartiamo dalla terra e che la realizzazione di  Comunità del cambiamento su tutto il territorio italiano, con il loro effetto moltiplicatore, renderebbe concreto.

Come sostenere le Comunità del cambiamento

Ci sono due strade per sostenere le Comunità del cambiamento:

  • per i cittadini: donazione del 5xmille alla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus
  • per le aziende, istituzioni e fondazioni (r.burdese@slowfood.it)