Come è arrivato il caffè in India? Di Jestin Pauls

La storia del caffè in India potrebbe essere iniziata nel 1670, grazie ad un sufi di nome Bada Budan che fu responsabile di portarlo nel paese.

Duecento anni dopo, grazie all’intervento degli imprenditori britannici, il caffè stava già diventando una coltura importante e commerciale, piantata in più di 40 tenute, tra cui la Biosfera del Nilgiris. Questa evoluzione portò alla creazione di The Coffee Board, un’organizzazione incaricata di facilitare la ricerca, la commercializzazione e la distribuzione delle piante di caffè alle comunità indigene del distretto.
Per un contadino, la giornata inizia con un intruglio di caffè tostato scuro mescolato con jaggery, una forma tradizionale di zucchero non raffinato.


Robusta e Arabica sono i due tipi di caffè coltivati dagli agricoltori nel distretto di Nilgiris. Le piantagioni di caffè crescono ad un’altezza di 3500 piedi sul livello del mare. Sono coltivate all’ombra e sono inter coltivate con varie colture come Silver Oak, Mango, Jackfruit, Millets e Spezie. Le comunità indigene usano pratiche agricole tradizionali per coltivare e raccogliere il caffè. Per la coltivazione del caffè vengono utilizzati input biologici come Panchaka Aviya e Poochiverati, un intruglio fatto dai produttori stessi. I produttori usano la lettiera delle foglie come concime. 

Il raccolto, che di solito avviene tra Novembre e Marzo, ha visto un enorme cambiamento di recente a causa delle diverse precipitazioni. Il raccolto è spesso ostacolato da animali selvatici come elefanti e scimmie. La raccolta è fatta di solito dai membri della famiglia che raccolgono accuratamente le ciliegie che sono poi selezionate e spolpate manualmente. 

La spolpatura in alcuni villaggi è stata facilitata dalla commissione del caffè che ha messo a disposizione delle macchine per aiutare il processo. Una di queste si trova presso le unità di produzione di Aadhimalai, dove la comunità può usare la macchina per la polpa e il cortile di essiccazione. Il processo prosegue, la pergamena di caffè viene poi essiccata sui tetti e nei cortili delle loro case e, se necessario, viene tostata manualmente. 

Il resto del caffè viene poi venduto ad Adhimalai,  un’azienda produttrice indigena di proprietà della comunità. I coltivatori della comunità vendono il caffè in tutte le forme possibili, che siano pergamena di caffè, ciliegie, ciliegie secche o fagioli verdi. La resa media del caffè nelle fattorie di proprietà della comunità è di circa 35 tonnellate e viene pagato un prezzo premium ai produttori.
Il caffè ha una certificazione PGS (Participatory Guarantee System), un sistema di revisione tra pari, e la Fondazione Keystone gioca un ruolo fondamentale.
Il caffè di Aadhi Malai viene poi commercializzato attraverso Last Forest Enterprises come chicchi tostati e polvere di caffè. Tuttavia, la maggior parte del caffè viene venduto come pergamena ad altri commercianti. 

Questi processi hanno permesso al contadino di ottenere il miglior prezzo sul mercato.

  • Aadhimalai Pazhangudiyinar Producer Company Ltd

Aadhimalai Pazhanagudiyinar Producer Company Limited (APPCL) è stata avviata per ancorare i mezzi di sussistenza delle comunità indigene incoraggiando l’agricoltura biologica tradizionale, l’artigianato, l’allevamento di bestiame, il raccolto sostenibile dei prodotti della foresta, la conservazione delle risorse naturali, assicurando così il benessere del paesaggio, l’aggiunta di valore dei raccolti e il commercio.

Si tratta di una società interamente di proprietà delle comunità indigene, una delle prime del suo genere a livello nazionale.

  • Impresa Last Forest

Last Forest è un’impresa sociale nata da Keystone nel 2010. Attraverso le sue operazioni, l’azienda sostiene le comunità indigene potenziando le loro capacità e portando una crescita economica.

  • Fondazione Keystone

La Fondazione Keystone lavora con il popolo indigeno e le comunità locali come loro primi stakeholders e si estende alla valorizzazione di vari aspetti socio ecologici che sono catalogati come benessere della comunità; conservazione della biodiversità; collettività dei popoli e natura.  

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