Dove il viaggio slow è uno stile di vita: benvenuti nella culla della transumanza 

Dopo aver scovato gli angoli più nascosti della Divin Costiera, per noi viaggiatori lenti è giunto il momento di addentrarsi nel cuore verde d’Italia.

Tra castelli, campanili e borghi medievali. Tasselli di una terra incontaminata che vanta un paesaggio d’alta quota dall’incredibile rilevanza naturalistica e gastronomica.

Avete capito dove ci troviamo?

Siamo tra le vette dell’Appennino abruzzese. Una delle più note località di montagna, nonché itinerario simbolo della transumanza, per condurvi in un originale weekend estivo, alla scoperta dei castelli e dei tratturi del Gran Sasso

Tra baluardi gastronomici e tradizioni rurali

La cultura della transumanza e delle relative produzioni casearie appartiene alla storia dell’Abruzzo, ma è nell’area del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga che si trova la meta pastorale per eccellenza. 

Stiamo parlando di Campo Imperatore, un altopiano a 1800 metri di quota, dove ancora oggi in primavera salgono migliaia e migliaia di pecore. È in questa realtà pura e inalterata, per esattezza nell’area di Castel del Monte, che inizia il nostro cammino.

Qui trova spazio l’Azienda agricola di Marina e Alessandro Pelini. Giovane e amante delle sfide, Alessandro rappresenta solo uno dei portavoce della generazione di pastori e artigiani che con caparbietà e resistenza hanno deciso di unirsi. L’obiettivo: dare al patrimonio gastronomico della propria terra una nuova vita. 

Specialità abruzzesi: non solo arrosticini

E dalla  grande forza di volontà dei produttori della zona sono nati due prodotti di eccellenza, entrambi oggi Presìdi Slow food: il canestrato di Castel del monte (protagonista di un Laboratorio del Gusto a Cheese 2021) e la salsiccia di fegato aquilana

Castelli tratturi Gran Sasso
Pascoli del Canestrato

Da un lato abbiamo un pecorino di altissima qualità che deve il suo nome alle canestre, recipienti di vimini in cui viene riposto e pressato il formaggio dopo la rottura della cagliata. Dall’altro un ulteriore esempio che del maiale (e non il solito maiale) non si butta via niente. Da fegato, cuore e lingua del suino nero d’Abruzzo nasce l’insaccato storico della provincia dell’Aquila, detta localmente cicolana. Allevamento all’aperto, crescita lenta e alimentazione naturale trovano riscontro nei sapori della carne e degli stagionati tra cui spicca anche il prosciutto.

E nella degustazione in azienda li accompagnano la birra artigianale di Mappavel’s e il pane dei grani di montagna del forno di Castel del Monte di Giovanni Petronio.

È qui che troviamo anche antiche varietà di frumento tenero come il grano solina. Resistente alla neve e agli oltre 1000 metri di altitudine, da questo Presidio Slow Food si ricava una farina poco tenace adatta alle lavorazioni manuali con cui si realizzano pane casereccio e pasta fatta in casa. Una materia prima che ha saputo valorizzare l’agriturismo Terre di Solina di Alfonso, nella bella campagna di Capestrano, tra distese di spighe e siti archeologici, dove il panorama della Valle di Tirino si sposa con le colture tradizionali e biologiche di cereali e legumi. 

Castelli tratturi Gran Sasso
Birra artigianale di Mappavel’s

Camminare, camminare e…camminare

Non temete. Non stiamo parlando di un weekend esclusivamente gastronomico. E tra i borghi medievali ci sarà da muoversi!

In quest’area storia e tradizione si intrecciano e sopravvivono nelle mura di edifici unici nel loro genere. Partiamo da Rocca Calascio dove la visita al Castello è la meta finale di una piacevole passeggiata tra i vicoli stretti del borgo che si aprono su sentieri di montagna e orizzonti mozzafiato. E viriamo verso nord per arrivare a Santo Stefano di Sassanio presso cui gli amanti della natura potranno soddisfare i propri desideri.

Ad accoglierci c’è Vanessa Ponziani, che con il suo Abruzzo Monuntains Wild ha lanciato il progetto “I Viaggi di Penelope”, un modo di vivere il territorio che unisce trekking e laboratori artigianali, custodi di storia e tradizioni abruzzesi. E a poca distanza troviamo le guide di Gira e Rigira, altra organizzazione escursionistica che da la possibilità di compiere itinerari alternativi con dei compagni d’eccezione: i loro asinelli. 

Castelli tratturi Gran Sasso
Tour Gira e Rigira

Inoltre, se la stagione lo consente, fatevi condurre da Mirella Cucchiella in un laboratorio sulle erbe selvatiche, per info potete scrivere a mirellacucchiella@gmail.com. Mirella vi svelerà i trucchi utili per saperle riconoscere e i migliori abbinamenti per dare quel tocco in più in cucina. A Santo Stefano però l’attenzione si sposta sulla lenticchia, anche questa Presidio Slow Food. Minuscola, ma incredibilmente saporita, è una delle specialità dell’Azienda agricola Ventidio Ciarrocca.

Ma non vi sveliamo tutto

Ci sono tante altre realtà e prodotti che meritano di essere conosciuti: la storica cooperativa di zafferano Altopiano Navelli o la patata turchesa dal caratteristico colore viola, per citarne alcuni. 

Non vi resta che studiare la mappa e contattare le strutture che più vi interessano per costruire insieme a loro il vostro viaggio. Un viaggio esperienziale lento, che conta di vivere ogni istante della giornata lungo i cammini che hanno segnato la storia del territorio, il tutto sotto lo sguardo del maestoso Gran Sasso. 

 

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A cura di Elena Coccia
e.coccia@slowfood.it

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