L’uva giulia è un antico vitigno a bacca rossa, molto vigoroso, coltivato sui pendii della valle di Comino e della Valle Roveto in provincia di Frosinone, caratterizzati da terreni di medio impasto, calcareo-limosi e profondi. Questo vitigno autoctono è utilizzato oggi per la sola produzione di vino, ma quasi mai in purezza, ed è stato iscritto recentemente nel registro nazionale delle varietà di vite a forte rischio di erosione.
Il grappolo si presenta come di media lunghezza, stretto e piuttosto compatto. Il peduncolo è molto corto e legnoso. Anche l’acino è corto e stretto, di forma ellissoidale, con buccia spessa e pruinosa dal colore blu tendente al nero. Questo vitigno ha caratteristiche particolari: è una varietà tardiva, coltivata utilizzando la tecnica di alberata ciociara, una forma di allevamento diffusa nel frusinate fino agli anni ’50-’60, a piede franco.
All’esame visivo, il vino ottenuto dall’uva giulia presenta un colore rosso rubino molto intenso, con evidenti riflessi violacei. L’esame gustativo evidenzia un’alcolicità e una struttura acidica piuttosto buona, il tannino è ben bilanciato e una buona grassezza trasmettono al vino una complessiva rotondità. Dall’esame olfattivo emergono sentori di frutta rossa molto pronunciati, in particolare frutti di bosco, amarena e marasca. Il vino presenta, inoltre, sensazioni retro-olfattive persistenti e schiette.
Intorno agli anni Cinquanta a causa del progressivo abbandono delle campagne, la coltivazione di questo vitigno è andata lentamente perdendosi, sopravvivendo solo grazie all’impegno di pochi appassionati. Già da qualche anno è al centro di una rinascita grazie anche e soprattutto al lavoro di promozione svolto da guide e wine writer.
In tutta l’area di produzione ne esistono circa 2000 ceppi. Allo stato attuale in Lazio sono coltivati 79 vitigni diversi ammessi alla vinificazione (42 a bacca bianca, 34 a bacca rossa, 2 a bacca rosa e 1 a bacca grigia) con una percentuale di autoctoni che supera il 25%. I vitigni autoctoni rappresentano per il territorio regionale un elemento di differenziazione del vino sia a livello qualitativo che organolettico, ma anche uno strumento di valorizzazione turistica e di riscoperta socioculturale della zona geografica di riferimento.
Benché la vite abbia una buona resistenza alle avversità climatiche, negli ultimi anni l’uva giulia è utilizzata soltanto in una piccolissima azienda biodinamica di Pescosolido.
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Segnalato da: | Francesca Litta |