Sandalwood dell’Australia occidentale

Arca del Gusto
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Uilarac, Waang, Wolgol

Il sandalo australiano (Santalum spicatum) è una di varie specie di sandalo originarie dell’Australia. Si sviluppa sotto forma di cespuglio o di alberello, fino a un’altezza di 6 metri circa. Nei bassopiani semiaridi dell’Australia Occidentale e Meridionale cresce su un ampio spettro di terreni. È una pianta emiparassita, nel senso che una parte dei nutrienti e dell’acqua di cui ha bisogno è ricavata dalla radice di una pianta ospite (spesso del tipo Acacia acuminata). Le foglie sono grigioverdi e coriacee, di forma oblunga, con il margine liscio. Il frutto, che tecnicamente è una drupa, non una noce, è tondeggiante: 2-3 centimetri di diametro, di un colore che trascorre dal rosso al bruno-arancione. Presenta un nocciolo commestibile circondato da un guscio duro coperto da un sottile strato carnoso. Si considera maturo quando è caduto a terra, ma si può anche raccogliere dalla pianta, purché si sia seccato e il colore tenda al bruno.

Tra gli animali responsabili della dispersione dei semi di sandalo australiano si possono citare l’emù e il woylie o bettongia dalla coda a spazzola (Bettongia penicillata). Si tratta di un piccolo marsupiale che un tempo popolava oltre metà del continente australiano, ma oggi, con l’avvento di predatori e animali da pascolo che hanno distrutto il suo habitat d’origine, vive in poche riserve di piccola estensione nell’estrema propaggine sudoccidentale del continente. È considerato una specie a grave rischio di estinzione. Il woylie raccoglie e accumula le noci di sandalo, alcune delle quali poi germinano e danno luogo a piante adulte. Il woylie svolge un ruolo essenziale nella rigenerazione della popolazione di sandalo, e il declino della specie è uno dei fattori che spiegano la scarsa rigenerazione delle piante di sandalo negli ultimi decenni.

I coloni europei stabilitisi in Australia occidentale hanno intuito già nel Diciannovesimo secolo il potenziale commerciale del sandalo australiano, dal quale si ricavano olio e legname. La pianta ha iniziato a venire abbattuta in grosse quantità per venire esportata in Cina. Ancora oggi il sandalo australiano copre circa metà della produzione mondiale di questo tipo di legname. La produzione di olio essenziale di sandalo – un ingrediente molto diffuso nella preparazione di profumi, incensi, cosmetici e medicinali – esige lo sradicamento dell’intera pianta, perché i depositi di olio sono presenti sia nelle radici che nel durame. Nel corso degli ultimi due secoli questo ha innescato un brusco declino della popolazione di piante di sandalo australiano presenti in natura. Lo Stato ha iniziato a sorvegliare attentamente l’abbattimento delle piante già nel 1929: abbattere sandali australiani selvatici senza il permesso del Dipartimento dei parchi e della fauna selvatica è una pratica illegale. Le piantagioni commerciali si sono molto espanse in anni più recenti.

Le popolazioni indigene hanno apprezzato e sfruttato il sandalo australiano per migliaia di anni, ricavandone cibo e medicine, oltre a servirsi del legname per fuochi rituali e lavori all’intaglio. Le noci di sandalo si possono consumare crude o arrostite e hanno un gusto cremoso con note di noce che può ricordare quello della noce di macadamia, della nocciola o della mandorla. Il legno della pianta contiene un olio essenziale, ma anche le noci sono ricche di un olio grasso composto in prevalenza di acido oleico (un omega-9) e acido ximeninico, noto per le sue proprietà anti-infiammatorie. Le popolazioni indigene assumono la noce come rimedio per malattie interne ed esterne: ha un effetto digestivo e allevia i dolori articolari. Pestato e applicato localmente su tagli, ematomi, lesioni, ustioni e pelle secca, ha un effetto terapeutico. L’olio della noce si può applicare come unguento in caso di dolori articolari.

Il crescente interesse per la conservazione del sandalo australiano e per il suo potenziale gastronomico ha condotto a una maggiore presenza della noce di sandalo australiano sul mercato, ma il numero dei fornitori è ancora contenuto. Piantare nuovi fusti di sandalo australiano destinati alla produzione di noci, incorporare la specie ai programmi agroforestali e limitarsi a raccogliere le noci in attesa che la pianta sia cresciuta a sufficienza da poter essere abbattuta per ricavarne legname e olio essenziale (occorrono minimo vent’anni) potrà aiutare a generare reddito per le comunità locali e venire incontro al fabbisogno di noci, alleviando al tempo stesso le pressioni che gravano sulla popolazione selvatica di questa specie e sulle persone che ne dipendono.

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Categorie

Frutta fresca, secca e derivati

Comunità indigena:Noongar