Discende direttamente dall’antico Bos Taurus Primigenius, una delle specie di taurus selvatico, e appartiene a un vasto gruppo di bovini grigi che in passato popolavano tutte le aree del Mediterraneo e del Mar Nero. Nel territorio dell’ex Unione Sovietica la razza Grigia Ucraina, a seconda delle caratteristiche morfologiche, si distingueva in diverse tipologie: Bessarabiana, Hersonese, Cherkesso e Cubano. E’ un animale rustico e resistente alle malattie, che si adatta bene a climi estremi. Come tante altre razze dell’ex Unione Sovietica è stata vittima di una scorretta politica di incroci. Per decenni, ad esempio, è stata incrociata con l’obbiettivo di aumentare la scarsa produzione di latte. Inizialmente era un animale da lavoro e da carne: potevano lavorare fino a 10-12 ore al giorno. Nel 1917 la razza è stata riconosciuta la migliore razza da carne in Russia. La carne è magra – lo strato di grasso, infatti, tende ad accumularsi sotto pelle – e paragonabile, per le caratteristiche nutrizionali e organolettiche, alla Charole francese e alla Chianina italiana. I vitelli, a 18 mesi, pesano 500 kg e, a 24 mesi, circa 670 kg e ha una resa alta: tra il 59 e il 61%. I vasti spazi della steppa hanno rappresentato l’habitat ideale per lo sviluppo di questa razza, grazie alla composizione del pascolo naturale, al clima della steppa (estate calda e secca e inverno freddo) e alla possibilità di allevare gli animali all’aperto tutto l’anno. Attualmente circa 300 capi sono conservati in Ucraina nei pressi di Herson, nella riserva naturale Aksania Nova, che appartiene all’Istituto scientifico degli allevamenti di animali domestici dell’Ucraina. Altri 100 capi sono in Siberia, nel distretto di Shebalin, nell’allevamento sperimentale di Altai. Senza un intervento concreto è evidente che questa razza è in grave pericolo di estinzione.
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