La razza bovina Watusi, nota anche come razza bovina Ankole o Ankole Watusi, è originaria dell’Africa. Ci sono due ceppi principali in Ruanda: il ceppo comune, chiamato Inkuku, e il ceppo dalle corna giganti, chiamato Inyambo. Le grandi corna tipiche di questa razza possono raggiungere una lunghezza di 2.4 metri e sono utilizzate come mezzo di difesa. Inoltre, le corna aiutano gli animali a mantenere una temperatura corporea fresca, grazie alla presenza di vasi sanguigni a nido d’ape. I bovini sono principalmente rossi, talvolta con chiazze bianche. Le vacche pesano tra i 410 e i 540 chili, mentre i tori pesano tra i 540 e i 730 chili. I vitelli hanno un peso di 14-23 kg alla nascita e rimangono piccoli per diversi mesi. Poiché vivono nella savana e nei pascoli, la loro dieta consiste principalmente di erba e foglie. Inoltre, questa razza può sopravvivere con foraggio di bassa qualità e quantità limitate di cibo e acqua. I bovini sono allevati per la produzione di latte e talvolta anche per quella di carne. Alcuni gruppi utilizzano gli animali anche per il lavoro, mentre altri ne utilizzano il sangue, visto il suo apporto nutritivo. Nella gestione tradizionale, il bestiame è lasciato a pascolare tutto il giorno e si riunisce con i vitelli la sera. I vitelli vengono allattati brevemente, dopodiché si passa al momento della mungitura a seguito della quale i vitelli possono essere nuovamente allattati. Questo procedimento si ripete anche al mattino. La produzione di latte è bassa (circa 1 litro al giorno per il consumo umano, talvolta fino a 3.5 litri) ma di alta qualità. Parte del latte ad alto contenuto lipidico è utilizzata per preparare l’ikivuguto e il burro ikimuri, un tipo di burro considerato sacro. Nella cultura ruandese la vacca è simbolo di collettività e collaborazione. Il bestiame è segno di ricchezza e amicizia, ed è parte delle doti nei matrimoni. Si fa riferimento al bestiame persino nelle danze tradizionali, una delle quali si chiama appunto Inyambo, dove i ruandesi allungano le braccia in alto come a simboleggiare le corna di questi bovini. Ci sono diversi riferimenti al bestiame anche nella lingua, dove si trovano espressioni quali girinka (che tu possa avere una vacca) amashyo (che tu possa avere migliaia di vacche), nomi propri come Zaninka (portatrice di vacche) Kanyana (vitello) e Gapfizi (piccolo toro). Il bestiame era offerto come scambio nelle riunioni familiari e per la risoluzione di un conflitto. Questa razza è parte della cultura locale da migliaia di anni. Le antiche pitture rupestri cosi come le opere degli antichi Egizi ritraevano questi bovini dalle grandi corna, che condividono molte caratteristiche anche con gli Zebu autoctoni (giogaia pendente, corna che vanno verso l’alto e una gobba all’altezza del collo). Sono distribuite per tutta la valle Rift, dislocate a partire dal lago Albert al confine tra il Ruanda e il sud dell’Uganda, fino al lago Tanganyika tra la Tanzania e la Repubblica Democratica del Congo. La razza Watusi sopravvisse alla guerra civile del Ruanda 1959, quando i rifugiati Tutsi portarono questi bovini in Uganda. Tuttavia oggi i tratti genetici puri sono a rischio a causa di programmi di incrocio con le razze Holsteins e Friesians, a tal punto che questa razza potrebbe scomparire del tutto. Queste razze straniere richiedono supporto medico e sono inclini alla malattia, mentre le Watusi locali sono perfettamente adattate alle condizioni climatiche della regione e sono in grado di far fronte alla siccità.
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Comunità indigena: | Tutsi, Ankole, Bahima, Bashi, Bakiga, e Kivu |