Il primo boom della frutticoltura in Italia del 1930 vide come protagonista la coltivazione del pesco. Complice il limitato commercio internazionale del regime fascista, nuove cultivar vennero selezionate.
Tra queste la pesca dessiè, che prendeva il nome dalla città etiope dell’allora Abissinia. La pesca dessiè ha la polpa bianca, molto dolce e succosa. La buccia è bianco-verdastra con alcune striature rosa. Il gusto è molto aromatico, il profumo è intenso.
La pianta è vigorosa, la chioma è piuttosto espansa. Le pesche maturano verso la metà di luglio. Questa varietà è poco serbevole, molto sensibile al tatto e non idonea al trasporto. Per questa ragione, viene utilizzata soprattutto per il consumo fresco.
Conosciuta in passato anche in Piemonte, oggi è coltivata sporadicamente nel Savonese. La varietà viene conservata in alcuni vivai, ma raramente nelle zone di produzione frutticole della provincia.
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