I peperoncini si raccolgono in modo scaglionato, fino a tre o quattro raccolti, quando il frutto è molto maturo e preferibilmente dopo che si è abbassato il livello di umidità sulla pianta. L’essiccazione ideale è al sole in “enfilall”, serti tradizionali di peperoncini a forma di elica (di solito a tre punte), che si appendono sulle facciate delle case, cercando un giusto orientamento al sole, per circa quindici giorni a seconda di alcune variabili come ad esempio il clima. In questo modo il peperoncino non perde il suo antiossidante, la vitamina C, che lo rende un ottimo conservante utilizzato nella “sobrasada” (salume tipico delle Baleari). Successivamente si mette in forno a bassa temperatura, inferiore a 50-60° C, per eliminare l’umidità e facilitare la macinazione. Si toglie dal forno e si rimuove il picciolo, lasciando gran parte dei semi e lo si tritura prima di macinarlo. La macinazione deve avvenire a pietra, si consigliano da 5 a 6 macinature. Infine si passa al setaccio. Il peperoncino si utilizza come conservante per la lavorazione della “sobressada”, dà a quest’ultima il caratteristico colore rossiccio e l’aroma intenso. Viene utilizzato anche come aroma nella cucina tradizionale delle Baleari, soprattutto in molti stufati, come la paprica. Tradizionalmente la pianta del peperoncino si coltivava soprattutto nei paesi maiorchini di Pòrtol, Santa María del Camí, e Sant Jordi, ma anche a Llucmajor, Campos, Muro, Sant Joan e Felanitx e Manacor. Le facciate delle case di questi villaggi erano caratteristiche perché ricoperte da un centinaio di serti o “enfilalls” di questi peperoncini che si facevano essiccare al sole, per non perdere gli antiossidanti o il potere conservante. Si possono ancora trovare chiodi su alcune di queste facciate anche se queste immagini non si vedono più da 25-30 anni. Alla fine del XIX secolo, la coltivazione di questo tipo di peperoncino per la produzione della spezia era molto frequente a Maiorca. L’arciduca Luigi Salvatore d’Austria (Die Balearen) segnala che il suo utilizzo principale, dopo l’essiccazione al sole, era il condimento. Sottolineava anche che la qualità del peperoncino locale era molto superiore a quella del peperoncino estero.
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