L’arapaima (Arapaima gigas) è conosciuto anche come pirarucù in Brasile e come paiche in Perù. Tra le più grandi specie di pesci d’acqua dolce al mondo – nel suo ambiente naturale può arrivare a misurare 3 metri di lunghezza e a pesare intorno ai 250 chili –, è diffusa nella regione amazzonica, in Perù limitatamente ai fiumi Napo, Putumayo, Maranon, Pastaza e Ucayali, nella Reserva nacional de Pacaya Samiria, nel dipartimento di Loreto.
Il paiche vive in acque caratterizzate da uno scarso livello di ossigeno e dalla presenza di abbondante materia organica derivante dalla decomposizione della vegetazione terrestre e acquatica. Si nutre prevalentemente di piccoli pesci e, in fase della crescita, può ingerire una quantità di cibo pari al 3-5% del suo peso corporeo. Ha forma allungata e una livrea di color castano chiaro nella zona dorsale e bianca in quella ventrale. La sua testa ha dimensioni ridotte rispetto alla massa corporea.
Da sempre questa specie ha avuto una grande importanza alimentare e anche rituale per le popolazioni amazzoniche. Consumate fresche e cucinate alla brace o per realizzare zuppe e stufati, le sue carni sono sempre state una un’importante fonte proteica per le tribù indigene, che ne utilizzano anche le squame per realizzare manufatti artigianali. Fino all’arrivo degli spagnoli e dei portoghesi, la pesca era effettuara con arpioni rudimentali, ma con l’introduzione di nuovi strumenti di pesca e di nuove tecniche di conservazione le catture si intensificarono. Alla fine del XIX secolo il paiche salato era un cibo molto diffuso anche in virtù del suo prezzo contenuto. Ma a partire dagli anni ’60, l’aumento della domanda e la pesca intensiva ha comportato una diminuzione della presenza di questa specie. Per favorire il ripopolamento sono state attuate negli ultimi decenni campagne e progetti – anche con il coinvolgimento delle comunità locali –, come la costituzione di riserve naturali, la limitazione del periodo di cattura da ottobre a febbraio e la realizzazione di allevamenti a fini commerciali e di ricerca.
Le qualità della sua carne ne hanno favorito la diffusione nelle cucine di alcuni dei più importanti ristoranti peruviani.
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