Noce amazzonica del Pando

Arca del Gusto
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Noce amazzonica del Pando

Sull’Altopiano del Pando – regione boliviana al confine con il Brasile – l’economia delle famiglie indigene ruota attorno alla raccolta della noce amazzonica. Reniforme, di colore bianco avorio e rivestita da una pellicola marrone-rossiccia e da un guscio legnoso, questa noce è chiusa in un cocco, frutto della Bertholletia, una specie nativa endemica della foresta amazzonica. Questo albero magnifico può raggiungere i quaranta metri e, con la sua chioma fitta, ripara dal sole e protegge dalla pioggia il sottobosco. Sopravvive esclusivamente nella foresta primaria, dove una specie autoctona di api sale attraverso i vari strati vegetali per impollinare i fiori sui rami più alti. Il cocco matura da novembre a febbraio, quando cade naturalmente dalla pianta, per essere semplicemente raccolto. Le famiglie si addentrano nella foresta munite di un bastone prensile di fabbricazione manuale, utile a sollevare il cocco dal suolo evitando il morso delle vipere. Agli uomini spetta il compito di aprire il cocco con pochi colpi di machete ben calibrati e di rovesciare le noci (da 15 a 20 per ogni cocco) in grosse ceste intrecciate a mano che ogni raccoglitore porta in spalla. La lavorazione, in gran parte manuale, richiede infrastrutture minime, tra le quali un essiccatoio artigianale dove le noci sono selezionate in base alle dimensioni e lasciate essiccare circa due settimane. Una volta sgusciate con l’ausilio di schiaccianoci meccanici, i contadini le separano e le confezionano in base al calibro o le utilizzano per la preparazione di dolci e biscotti. Le noci amazzoniche si mangiano mature e sono la base di tradizionali barrette e dei brigadeiros (noci ricoperte di cacao e di zucchero, proposte anche in un’interessante versione ricoperta di cupuaçu, la polpa dolcissima di un altro frutto della foresta pluviale). 

Foto: Archivio Slow Food

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Territorio

NazioneBolivia
Regione

Pando

Altre informazioni

Categorie

Frutta fresca, secca e derivati